Le emozioni di un mondo “unplugged” e cartonato
L’universo dei giochi da tavolo è in costante crescita; nell’ultimo decennio si è passati da una media di poche centinaia di giochi prodotti all’anno alle diverse migliaia – cosa che ha fatto sorgere diversi problemi di cui magari parleremo in un altro articolo. Tuttavia è stato proprio grazie a ciò che che mi sono ritrovato catapultato in un hobby tutto sommato un po’ di nicchia fino a qualche tempo fa, se si escludono i classici titoli “blockbuster” che forse tutti abbiamo avuto almeno una volta nella vita in regalo per il Natale/Compleanno/Festa del Grazie.
Figlio della “new generation” in un mondo tutto sommato abbastanza “maturo” di età che però si sta aprendo sempre più al pubblico, in grado di colmare le distanze generazionali suscitando l’interesse di grandi e piccini . Questo è il senso del gioco, con le sue regole, i suoi segnalini in legno, cartoncino, le sue miniature, dadi, carte e a volte con finanche un tocco di digitale grazie alle app per smartphone/tablet.
È il “non pervenuto” Wunderjarl che vi scrive e per aprire questa sezione vi parlerò della mia primissima esperienza in quello che è ormai diventato il festival più importante in Italia per quanto riguarda i board game e non solo: il Modena Play … o la Play di Modena, insomma non facciamo discriminazioni di genere.
Il festival più “giocoso” d’Italia, ormai alla sua 11^ edizione, registra sempre più successo, sia nei numeri che nella gestione. Ed è dopo circa un paio di anni da giocatore incallito che ho avuto finalmente occasione di superare questa prova del fuoco.
Memore di alcune brevi esperienze nelle varie aree dedicate di fiere più o meno grandi pensavo di poter essere pronto ad affrontare quella che sembrava una sfida non così insormontabile. E invece mi sono ritrovato piacevolmente perso tra le centinaia di tavoli, con i piani organizzati alla partenza totalmente andati, rapito dall’euforia di avere così tanto a portata di mano che… *puff è passata la prima ora facendo pressocché nulla.
Nuovi regolamenti, spiegazioni, mezze partite rubate qua e là per cercare di provare un po’ di tutto, nuove conoscenze ai tavoli ed in giro per tutta la fiera in un clima che risulta tutt’altro che freddo. Ci si ferma tra passanti, complimentandosi per gli acquisti, discutendo sui titoli in prova, sulle novità, in quella che più che una fiera ormai mi sembrava essere una grande festa di famiglia, dove in fondo ci si conosce un po’ tutti pur non conoscendosi.
Racconti dai tavoli
Ma parlando di fatti più concreti, diversi spazi sono stati allestiti dalle varie case editrici che hanno dato modo di poter provare le tante novità presentate. E di queste ve ne citerò soltanto alcune (purtroppo).
L’attesissima edizione italiana di Raiders of the North Sea (Ghenos Games) è finalmente approdata; un piazzamento lavoratori molto fluido e lineare a tema “vichingo” in cui dobbiamo arruolare uomini sulla nostra drakkar per prepararci a razziare porti, avamposti, monasteri e roccaforti. Ma la vera razzia in realtà è stata fatta dagli stessi giocatori per quanto riguarda le copie del tanto atteso Wingspan (Ghenos Games), un gioco a tema ornitologico – e qui le battute sugli uccelli fioccano che è un piacere – che purtroppo non ho avuto modo di provare data la grande affluenza. Sono riuscito a cogliere qualcosa gironzolando attorno al tavolo durante le partite altrui, la qualità dei componenti è più che notevole e il gameplay è pieno di numerose combo… di uccelli. Il tema potrebbe allontanarvi ma merita di essere almeno provato.
Tra gli altri titoli in uscita non può non essere citato Il Signore degli Anelli – Viaggi nella Terra di Mezzo (Asmodee), un cooperativo puro che richiama un po’ i classici GdR, mixando l’esplorazione dei dungeon con un’esperienza di campagna procedurale guidata dall’app che lo rende più e più volte rigiocabile già solo con la scatola base. Espansioni in uscita con nuovi scenari? Molto probabile data l’enorme quantità di materiale prodotta dal caro vecchio Tolkien e il gran numero di avventurieri di Arda che non si farà bastare questa non tanto piccola scatola.
Ai tavoli della Cranio Creations era invece possibile provare il mastodontico U-Boot, anche questo un cooperativo guidato da app ma un po’ sui generis dato il gameplay in tempo reale. Con il suo sommergibile che funge da mappa in 3D e il manuale base di 50 pagine, cui aggiungere quello degli scenari, metterà a dura prova i vostri tavoli. Nemesis, un accattivante titolo uscito da una fortunata campagna Kickstarter, non è da meno e sarà disponibile in retail tra qualche settimana; anche qui andremo a collaborare, questa volta per sventare un attacco di creature aliene in un’atmosfera molto cupa e non priva di colpi di scena e pugnalate alle spalle.
Arrivata in italiano anche l’edizione di Ciarlatani di Quedlinburgo (Devir), titolo vincitore del Kennerspiel des Jahre 2019 (Il gioco dell’anno per “esperti”), il “push your luck” definitivo, come è stato definito da molti, per l’uso sapiente di questa meccanica. I tedeschi sono precisi e non assegnano premi a caso, se poi ci mettiamo che andremo ad impersonare dei truffatori che vendono pozioni fasulle, l’incantamento è assicurato. Un elisir tutt’altro che farlocco!
Passando da Axis Mundi invece ci accorgiamo che il mondo sta per finire e che abbiamo soltanto 12 ore di tempo prima che tutto collassi, giocando a So Long, My World. Una piccola grande chicca che ho provato, anche questa nata con un kickstarter, in cui si accumulano emozioni, positive e non, per prepararsi alla fine del mondo. Interagiremo con gli altri mostrando compassione, odio o disperazione, e la spunterà chi sarà più coerente con se stesso anche in queste ultime ore di panico, accumulando punti e bonus rimanendo fedeli alla propria indole, altruista o misantropa che sia. E voi cosa sceglierete?
La MS Edizioni invece ci ha permesso di provare l’introduzione spoiler-free di una nuova escape room, Escape Tales: Il risveglio, un tocco di freschezza e diversità al genere che ormai soffre un po’ di ripetitività. Probabilmente vi parlerò di questo titolo a breve perché mi ha davvero lasciato una bella impressione grazie alla sua piega più narrativa e ai ben 10 finali possibili pensati dall’autore. Infine, ma tutt’altro che per demerito, l’attesissimo Root, vincitore di ben 4 Golden Geek(!), tra cui quello per miglior gioco dell’anno, e del Goblin Magnifico 2019, premiato proprio durante la fiera. MS Edizioni ha curato l’edizione italiana di questa lotta all’ultima radura per il controllo della foresta tra diverse fazioni di animaletti che sapranno essere molto più brutali di quello che la splendida e pucciosa grafica può lasciarvi immaginare.
Menzione speciale va infine alla Tana dei Goblin che ha gestito in maniera egregia la grande area che aveva a disposizione con diversi giochi classici in prova, una vasta libreria per i prestiti e diversi tavoli con i vari titoli candidati al Goblin Magnifico. Il tutto fatto da volontari capaci, disponibili e simpatici.
Insomma, ci sono molte cose di cui vorrei parlarvi ma per ora devo chiudere qui, ho tanti regolamenti nuovi da leggere e giochi da provare di cui vi porterò la mia modestissima esperienza nei prossimi giorni. E non dimenticate,
Play hard, stay board.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.