Bisogna fare di necessità virtù, giusto? Anche per quanto riguarda Endgame.
Ci sono momenti, nella storia dell’umanità, in cui l’universo decide di allinearsi, infondendo la sua infinita saggezza dentro individui illuminati, che accettano la chiamata e si fanno portatori di virtù e conoscenza. Tipo quella volta che come locandina di Infinity War venne usato un meme in cui tutti i Vendicatori erano Occhio di Falco. Dante, Leonardo da Vinci, Gutenberg, Maccio Capatonda e… il gestore di un cinema americano. Cosa accomuna tutti questi personaggi illustri, direte voi? Il genio. E, nel nostro specifico caso, Avengers: Endgame.
La frenesia per l’arrivo del nuovo crossover Marvel è palpabile, frizza nell’aria, e il 24 aprile sarà una sorta di D-Day per tutti i nerd del mondo (o, almeno, per noi che lo vediamo due giorni prima degli americani). Le locandine di Endgame sono ormai uscite ovunque, cambiando da nazione a nazione, regalandoci vari momenti di hype che non riusciamo a controllare. Resta però la solita annosa domanda: cos’è il genio?
È fantasia, intuizione, decisione e velocità d’esecuzione.
Citando l’immortale Perozzi ci spostiamo quindi negli Stati Uniti, dove la necessità è diventata virtù.
Sì, perché il gestore di un cinema americano non ha ricevuto i poster di Endgame e, in qualche maniera, ha dovuto arrangiarsi per sponsorizzare il film. Come? Beh, ecco a voi la genialità:
Scocciare Infinity War e appiccicarci sopra Endgame è già di per sé un colpo da maestro, ma il diavolo si nasconde nei dettagli, quindi ecco delle belle X sui volti dei cari eroi che sono stati vaporizzati dallo schiocco di Thanos. Tutto ciò è semplicemente perfetto.
Pare che il gestore del cinema sia in lizza per il Nobel, rumor lo vogliono addirittura in concorso su tre indirizzi diversi (Pace, Fisica e Letteratura). Staremo a vedere, ma per noi se li merita tutti.
A voi è piaciuto questo poster sui generis? Ditecelo nei commenti!
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