Dopo il down di Whatsapp e Facebook di qualche settimana fa, Telegram ha visto aumentare l’utenza di oltre 3 milioni di persone. Un passo avanti deciso, dato anche dalla fortuna, che sta determinando le mosse future dell’app. Tra queste, un nuovo update dedicato alla tutela della privacy, in particolare alla possibilità di cancellare i messaggi inviati in ogni chat.
Un controllo maggiore della propria storia digitale…
L’ultima versione di Telegram – su iOS, Android e anche Web – permette di eliminare messaggi, sia vecchi che nuovi e indipendentemente dal destinatario, in entrambi i dispositivi. Una funzione già presente nelle versioni precedenti, ma con un tempo limite di 48 ore. Una misura drastica ma che, secondo il fondatore Pavel Durov, è giustificata dal desiderio di tutelare maggiormente gli utenti:
“Un messaggio molto vecchio di cui magari ci si è dimenticati può essere preso fuori contesto e riutilizzato contro sé stessi. Come un messaggio scomodo inviato alla tua ex fidanzata ai tempi del liceo che magari torna quando ti stai per candidare come sindaco. Dobbiamo ammetterlo: nonostante tutti i progressi nel campo della privacy, abbiamo ancora un controllo scarso dei nostri dati.”
Quasi appare velato il riferimento alla vicenda del regista James Gunn, preso di mira per dei tweet offensivi di diversi anni fa. L’intenzione di Pavel Durov, però, non dipende da alcun caso già esistente. Semplicemente vuole puntare a un futuro più libero, più sicuro per gli utenti.
…ma ancora con qualche bug
In questo aggiornamento non mancano i piccoli problemi. Dopo vari test, è stato possibile osservare come non giunga alcuna notifica in seguito alla cancellazione della chat. Ciò potrebbe portare a un uso malvagio della funzione, forse per cancellare piccole parti della conversazione e cambiare la sua natura radicalmente. E pure Pavel lo sa:
“Siamo a conoscenza del fatto che alcune persone possano utilizzare questa funzione in modi inappropriati. Abbiamo già riflettuto al riguardo, ma siamo convinti che permettervi di controllare la vostra storia digitale sia molto più importante.”
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