Quella di portare nuove sfide alla competizione tra hacker Pwn2Own è ormai una tradizione di Tesla da diversi anni. Un investimento utile sia per la ricerca informatica che per l’aumento delle dimensioni del network di Elon Musk. Quest’anno, il magnate sudafricano ha premiato gli hacker vincitori di Pwn2Own con la Tesla Model 3 oggetto della competizione, in cambio delle falle da loro scoperte.
Una sfida strategica
La sfida in questione era quella di cercare i bug presenti all’interno del sistema di infotainment, nel wifi o nell’Autopilot della Model 3. Un modo per scovare i suoi punti deboli e dunque evitare nuovi attacchi informatici simili a quelli fatti sulla Model S nel 2016.
That's a wrap! Congrats to @fluoroacetate on winning Master of Pwn. There total was $375,000 (plus a vehicle) for the week. Superb work from this great duo. pic.twitter.com/Q7Fd7vuEoJ
— Zero Day Initiative (@thezdi) March 22, 2019
Una volta trovati quei problemi, Tesla ha premiato gli hacker non solo con 15mila dollari ma anche con la Model 3 stessa. I vincitori, Amat Cama e Richard Zhu del team Fluoroacetate, hanno infine svelato a Tesla le informazioni relative a quei bug. Le dichiarazioni del VP del software Tesla, David Lau, esprimono bene come l’azienda cerchi continuamente di mantenere l’ottimo rapporto con la community:
“Il nostro lavoro con la community di ricerca sulla sicurezza è inestimabile. Fin dal lancio del nostro Bug Bounty Program nel 2014 abbiamo aumentato gli investimenti nelle partnership con i ricercatori sulla sicurezza. In questo modo, Tesla e tutti i suoi clienti possono beneficiare delle menti migliori della community.”
Una sfida utile sia agli sfidanti che all’azienda stessa, per cercare possibili futuri dipendenti e allo stesso tempo risolvere i problemi presenti nei prodotti Tesla. Una scommessa vinta da entrambe le parti.
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