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Elon Musk testa la resistenza dello scudo termico di Starship

Quando si tratta di attenzione mediatica e impatto sull’opinione pubblica, Elon Musk e i progetti SpaceX fanno sempre il botto. Dopo la missione Demo-1, conclusasi positivamente, l’esperienza del team di SpaceX si è già spostata su Starship, precedentemente noto come BFR (Big Falcon Rocket).

Test dopo test

I test ai motori Raptor, i primi sviluppati da SpaceX alimentati a metano, dello scorso mese sono stati solo un piccolo assaggio del futuro di Starship, che necessiterà di ben sette Raptor nella sua versione finale.

Ma non è l’unica novità che Elon Musk ha mostrato via Twitter ai fan. Due giorni fa, il CEO di SpaceX ha voluto condividere sui social anche le prime prove dello scudo termico. Questo, composto da tessere esagonali d’acciaio inossidabile, copriranno un ruolo chiave nella protezione dal surriscaldamento durante la fase di rientro.

La temperatura a livello superficiale, in questo video, è salita a ben 1375 gradi Celsius. Una resistenza inferiore rispetto a quella degli scudi termici della NASA (fino a 1500 gradi Celsius) ma che permette all’astronave di essere riutilizzata immediatamente, pratica impossibile nel caso degli Space Shuttle della NASA.

Come funzionano gli scudi di Starship?

Il sistema di dissipazione del calore delle protezioni prodotte da SpaceX si baserà sul raffreddamento traspirante. Questa soluzione vuole simulare il sistema di sudorazione dei mammiferi, utile per mantenere bassa la temperatura corporea. Come? Facendo fuoriuscire acqua o metano da pori microscopici durante fasi critiche come quella di rientro.

Un’idea già considerata dalla NASA in alcuni tra i primi programmi spaziali, poi però abbandonata. Nel caso di SpaceX, però, potrebbe effettivamente funzionare, minimizzando i danni sugli scudi termici e permettendo a Starship di viaggiare di più – si spera – senza troppi intoppi.

FONTE

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Francesco Santin

Francesco Santin

Studente di Scienze Internazionali e Diplomatiche, ex telecronista di Esports, giocatore semi-professionista e amministratore di diversi siti e community per i quali ho svolto anche l'attività di editor e redattore.

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