Andava avanti da mesi la battaglia tra due delle maggiori aziende nel campo della tecnologia per dispositivi mobili, Apple e Qualcomm. Il produttore statunitense di chip e altre componenti per smartphone l’ha però spuntata ottenendo un pagamento di 31 milioni di dollari da parte di Apple.
Un contenzioso duraturo
La diatriba nata per una questione di brevetti è passata per blocchi della vendita di iPhone e aggiornamenti a iOS per aggirare il ban. Ma il tribunale della California, dove hanno sede entrambe le aziende, ha dato infine ragione a Qualcomm. Apple, ora, dovrà pagare 31 milioni di dollari all’azienda di San Diego.
“Questa è l’ultima vittoria nella nostra disputa legale mondiale per riconoscere che Apple sta usando le nostre tecnologie senza pagare.”
Le tecnologie alla quale si riferisce Qualcomm in questa dichiarazione post-sentenza permettono allo smartphone di connettersi rapidamente a Internet, immediatamente dopo l’avvio del dispositivo. La licenza di queste tecnologie, a quanto pare, non è mai stata concessa al colosso di Cupertino che, dunque, le ha utilizzate senza permessi.
Da qui l’inizio della lotta tra le due aziende, passata subito per divieti di vendita di iPhone 7, 8 e X in Germania e Cina. Apple poi ha risposto affidandosi a Intel, altro gigante del settore, per le componenti necessarie. E così, in un botta e risposta continuo, è perdurata la battaglia tra loro. Ma ogni battaglia, prima o poi, giunge a una fine con un vincitore.
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