Il governo canadese ha deciso: gli Stati Uniti potranno estradare Meng Wanzhou, CFO e figlia del fondatore di Huawei. Il Dipartimento di Giustizia del Canada ha considerato “sufficienti” le prove fornite dagli USA e dunque, ora, un giudice dovrà definire se e come eseguire l’estradizione.
Continuano le tensioni
L’arresto di tre mesi fa ha manifestato chiaramente la tensione commerciale e politica presente tra Cina e USA. La policy anti-Huawei statunitense è molto decisa, e sta avendo ripercussioni profonde anche in diversi paesi europei, compresa l’Italia.
Gli Stati Uniti hanno difatti controllato molto attentamente e costantemente l’azienda cinese negli ultimi mesi, specialmente a causa del presunto legame tra il Partito Comunista e i vertici di Huawei. L’azione americana è rivolta alla rimozione di dispositivi Huawei e di progetti relativi al 5G in tutto il “vecchio continente”, aumentando così la pressione sia in quest’ultimo che in Cina.
Le accuse per frode e spionaggio in territorio americano hanno portato infine a definire Huawei una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale. Il presidente Donald Trump dovrebbe a breve anche emettere un ordine esecutivo per limitare la vendita di loro dispositivi 5G nel paese.
Nonostante i tentativi di Huawei di dialogare con gli USA e proteggere Meng, Trump non si è mosso minimamente dalla sua posizione di partenza. Il processo decisivo avverrà in suolo americano in data ancora non nota. Meng, nel mentre, dovrà soltanto attendere e parlare con i suoi avvocati, i quali hanno scritto a The Verge:
“Il nostro cliente continua e continuerà a dichiararsi innocente. La prosecuzione statunitense e l’estradizione costituiscono un abuso di potere e della legge.”
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