“Assicurarsi risorse e finanziamenti, e iniziare la costruzione della Morte Nera entro il 2016”
Viviamo in tempi strani. Ormai chiunque se ne sarà accorto, chi più chi meno. È un minimo confortante sapere, però, che una delle storie più assurde della storia del pianeta risale a quasi un decennio fa, ovvero quando un manipolo di 34mila americani chiese, attraverso una petizione, la realizzazione di una Morte Nera. Una richiesta di per se assurda, esagerata, quasi un meme per quell’epoca in cui i meme ancora non esistevano così come li conosciamo. Eppure la parte più assurda di questa storia, non è tanto la richiesta in se, quanto l’epica risposta del Governo statunitense. A poche settimane dalla riconferma, la seconda amministrazione Obama fece quella che a tutti gli effetti può essere considerata un’analisi costi-benefici per la realizzazione della Morte Nera. Ma andiamo con ordine.
Correva l’anno 2012. L’assurda richiesta è arrivata a Washington il 14 dicembre attraverso il sito WeThePeople, una piattaforma che permette ai cittadini statunitensi di proporre petizioni all’amministrazione, la quale(se le petizioni riescono a raggiungere le 25mila firme entro 30 giorni dalla creazione del post) ha il dovere di rispondere formalmente.
Quella per la realizzazione di una stazione spaziale simile alla Morte Nera, mossa «affinché l’America raggiungesse una superiorità nello spazio, venisse rafforzata la difesa nazionale e venissero creati dei posti di lavoro nei settori della costruzione, dell’ingegneria e dell’esplorazione spaziale» fu firmata, in totale, da 34.435 cittadini.
La risposta della Casa Bianca
Allo scoccare del 30° giorno dalla data di pubblicazione, la petizione contava già 27mila firme. La risposta ufficiale da parte del Governo non si fece attendere e arrivò puntuale il 13 gennaio, attraverso le parole di Paul Shawcross, capo dell’Ufficio bilancio della Casa Bianca per la scienza e lo spazio:
Questa non è la risposta alla petizione che state cercando.
L’Amministrazione condivide il vostro desiderio di creare posti di lavoro e avere una robusta difesa nazionale, ma la Morte Nera non è nei nostri piani. Ecco alcune ragioni:
– È stato stimato che la Morte Nera costerebbe oltre $850.000.000.000.000.000. Stiamo lavorando sodo per ridurre il disavanzo, non per aumentarlo.
– L’Amministrazione non è favorevole a far saltare in aria i pianeti.
– Perché dovremmo spendere una miriade di dollari dei contribuenti per la Morte Nera che ha un fondamentale difetto sfruttabile da un’astronave monoposto?
La Stazione Spaziale Internazionale
La seconda parte della risposta, invece, si sofferma sui traguardi scientifici ed i risultati tangibili che la corsa allo spazio aveva prodotto fino ad allora.
Tuttavia, se guardate attentamente (ecco come), noterete che c’è già qualcosa sospeso in cielo – non è la luna, quella, è una stazione spaziale! – Sì, disponiamo già di una gigante stazione spaziale internazionale, grande quanto un campo di football. Essa orbita intorno alla Terra e ci sta aiutando a imparare come gli esseri umani possono vivere e prosperare nello spazio per lunghi periodi. La stazione spaziale ha sei astronauti – americani, russi e canadesi – che in questo momento stanno vivendo a bordo e svolgono delle ricerche, imparano a vivere e a lavorare nello spazio per lunghi periodi di tempo e stanno accogliendo regolarmente astronavi in visita, riparando gli schiaccia-rifiuti di bordo, etc. Abbiamo anche due robot scientifici di laboratorio – uno che usa il laser – che vanno in giro su Marte, controllando se sia mai esistita la vita sul pianeta rosso.
Tenete presente che lo spazio non è più riservato solo ai governi. Le società private statunitensi, tramite il Commercial Crew and Cargo Program Office (C3PO) della NASA, stanno traghettando carichi – e presto equipaggi – nello spazio per conto della NASA e stanno considerando delle missioni umane sulla Luna per questo decennio.
Benché gli Stati Uniti non dispongano di niente che possa fare la rotta di Kessel in meno di 12 parsec, abbiamo due astronavi che stanno uscendo dal Sistema Solare e stiamo costruendo una sonda che raggiungerà gli strati esterni del Sole. Stiamo scoprendo centinaia di nuovi pianeti in altri sistemi solari e costruendo un successore molto più potente del telescopio spaziale Hubble che guarderà fino ai primi giorni dell’universo.
Non abbiamo la Morte Nera, ma…
Non abbiamo la Morte Nera, ma abbiamo degli assistenti robotici volanti sulla stazione spaziale, un Presidente (Obama, all’epoca) che ha dimestichezza con le spade laser e con un cannone avanzato di marshmallow, e la Defense Advanced Research Projects Agency, che sta sostenendo la ricerca per la costruzione del braccio di Luke, di droidi volanti e camminatori quattropodi.
Stiamo vivendo nel futuro! Godetevelo. O, meglio ancora, aiutate a costruirlo intraprendendo una carriera in un campo legato alla scienza, alla tecnologia, all’ingegneria o alla matematica. Il Presidente ha tenuto la primafiera scientifica alla Casa Bianca e la Notte dell’astronomia sul prato sud, perché sa che questi settori sono critici per il futuro del nostro paese e per assicurarsi che gli Stati Uniti continuino a guidare il mondo creando grandi cose.
Se scegliete di seguire una carriera in campo matematico, scientifico, tecnologico o ingegneristico, la Forza sarà con noi! Ricordate che l’abilità di distruggere un pianeta, o persino un intero sistema solare, della Morte Nera, è insignificante in confronto alla potenza della Forza
Quello della conquista dello spazio era quindi un tema caldo già nel lontano 2012. Superata la presunta fine del mondo predetta dai Maya, gli esseri umani, in uno slancio eroico a metà tra un Mass Effect ed un Battlefront, avevano deciso che era il momento giusto per andare alla conquista delle stelle, non consapevoli (o non pienamente, per lo meno) che tanti progetti erano già attivi e fruttuosi e tanti altri lo sarebbero stati di lì a poco.
Oggi la situazione non è diversa: sono cambiati gli attori ma la sostanza è sempre quella. Tra la tanto decantata Space Force di Trump e l’eclettica genialità di SpaceX e del suo fondatore Elon Musk, forse non siamo ancora prossimi ad una Morte Nera nei cieli così come nell’epica saga di Star Wars, ma sicuramente siamo molto vicini alla conquista dello spazio.
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