È ufficiale: da aprile 2019 nel Regno Unito sarà necessario fornire ai siti porno un documento che attesti la propria identità. Carta di credito, patente o carte speciali comprate in determinati negozi saranno il pass che permetterà d’accedere ai contenuti erotici online tramite controllo AV (Age Verification).
Una mozione complessa ma necessaria
Questa mozione, approvata l’11 dicembre 2018 dall’House of Lords dopo due ore di dibattito (consultabile integralmente qui), intende rafforzare ulteriormente i controlli dell’età. Il primo provvedimento preso nel luglio 2018, parte del Digital Economy Act, è risultato difatti insufficiente. Bastava infatti cercare siti pornografici non-UK per accedere senza controlli.
Non tutti, però, sono convinti dell’efficacia di quest’ultima proposta:
“Non dovremmo illuderci che queste misure saranno del tutto efficaci nel prevenire ai bambini di guardare la pornografia online, o che tuteleranno adeguatamente la privacy degli adulti che cercano di accedere a materiale legale su siti internet porno”.
Questa è stata solo una delle opinioni negative condivise durante il dibattito riguardanti la salvaguardia dei bambini e della privacy degli adulti. Nel primo caso il pericolo di un’educazione errata, nel secondo il rischio della richiesta di troppe informazioni.
I costi e gli effetti pratici
“Il piano costerà £4.45 milioni e vedrà un miglioramento delle misure prese dagli ISP per bloccare l’accesso a quei siti previa verifica dell’età. I contenuti marchiati come “extreme pornography”, inoltre, verranno bloccati a tutti, con o senza controlli AV.”
Gli ISP necessiteranno in particolare di £500,000 per aggiornare sistemi e filtri, bloccando inizialmente centinaia di siti e poi da 1 a 50 siti all’anno, agendo sui DNS. Già da questi dettagli si comprende come basteranno VPN o i semplici social media per accedere ai contenuti pornografici aggirando i blocchi.
Comunque, gli utenti che cercheranno di accedere a tutti i siti porno legali, compresi quelli gratuiti, dovranno prima di tutto loggarsi tramite un sistema AV. Circa 60mila negozi in Inghilterra venderanno le carte necessarie per registrarsi, nel caso in cui non si voglia usare la propria patente o carta di credito. Questi tokens proveranno che i consumatori hanno più di 18 anni e resteranno in memoria nei browser una volta utilizzati.
In caso di tentato accesso o di violazione del processo di AV, la BBFC (British Board of Film Classification) agirà in quanto regolatore per osservare i casi e, se necessario, provvedere a multare il sito o l’utente.
I costi ai pornography providers non sono noti, in quanto cambieranno individualmente. Idem per le pubblicità contenute in quei siti e per gli utenti che vogliono accedervi. I benefici per bambini, famiglie e la società in generale, oltre che le entrate per i fornitori di software AV, sono invece considerati positivi.
Tante difficoltà tecniche si presenteranno agli inizi. Il processo sarà lungo, necessiterà di tempo per diventare pienamente operativo e di uno sguardo attento alle “vie di fuga” a disposizione dei consumatori.
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