Molti di voi già sapranno che Keanu Reeves è uno degli attori più umili di Hollywood, sempre pronto ad aiutare i lavoratori ed il prossimo
Keanu Reeves è uno degli attori di Hollywood che ha avuto la vita più travagliata. Il padre fu incarcerato per spaccio di cocaina, quando Keanu aveva solo tre anni. Quando ne aveva 13 il padre abbandonò lui e la madre. Dopo l’abbandono, i due, iniziarono a spostarsi da un posto ad un altro. Questo spostarsi ha segnato molto Keanu in quanto gli venne anche diagnosticata la dislessia e quindi era facile bersaglio dei suoi compagni. È stato un promettente portiere di hockey ma un infortunio alla mano ha stroncato la sua carriera. La sua fidanzata di lungo corso, Jennifer Syme, è morta all’età di 29 anni in un incidente stradale. Alla sorella minore di Keanu, Kim, della quale lui era l’affidatario, fu diagnosticata la leucemia nel 1990.
Proprio questo ultimo episodio ha spinto Keanu a fondare un’associazione benefica per aiutare i bambini affetti da quell’orrendo male che è la leucemia. Questo però è rimasto segreto fino ad oggi in quanto Keanu, a differenza di tanti colleghi, è della scuola “la beneficenza si fa ma non si dice“. A far venire alla luce questa iniziativa è stata un’intervista che ha rilasciato l’attore a Snoopes:
“Ho una fondazione privata da cinque o sei anni che si occupa di sostenere un paio di ospedali pediatrici e la ricerca per il cancro. Non mi piace esibire il mio nome accanto a queste attività, lascio solo che la fondazione faccia ciò che deve”.
Keanu Reeves il divo che non vuole esserlo
L’attore coinvolge in queste iniziative i suoi colleghi sempre in maniera anonima e si occupa di trovare quante più donazioni possibili. In tanti sapranno che la totale mancanza di divismo ha reso Keanu un idolo sul web. Le storie su di lui sono tantissime. Si racconta che, durante le riprese di Matrix, l’attore regalò una Harley Davidson a tutto il reparto degli effetti speciali. Sempre sul set di Matrix, regalò 20mila dollari ad un lavoratore del set in difficoltà economica. Qualche anno fa si trovò ad aspettare in fila, sotto la pioggia, per poter entrare nel locale in cui si festeggiava la fine delle riprese di un suo film. Invece di dire alla persona addetta alla sicurezza qualcosa sul tono di “Lei non sa chi sono io”, ha atteso per 20 minuti, e per via del suo atteggiamento assolutamente rilassato e normale nessuno l’aveva riconosciuto.
Commodoriani cosa ne pensate di Keanu Reeves? Conoscevate la sua storia e il suo modo di approcciarsi al prossimo? Fatecelo sapere nei commenti.
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