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Apple vs Qualcomm: stop alle vendite di iPhone in Cina

Gli iPhone non potranno più essere venduti in Cina. È quanto emerge da un’udienza svoltasi a Fanzhou, in Cina. Qualcomm, azienda tra i primi 3 produttori di semiconduttori al mondo, ha infatti accusato Apple di violazione di proprietà intellettuale. Un evento che potrebbe essere collegato ai recenti trascorsi tra Cina e Stati Uniti, come l’arresto della CFO di Huawei e la questione dei dazi. E che di certo non aiuterà a calmare le acque.

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by @paulweaver on Unsplash

Le motivazioni

Non si sa ancora quando il provvedimento entrerà in vigore, e se mai lo sarà, ma la decisione rappresenta una grande vittoria per Qualcomm. L’ingiunzione preliminare vieta infatti l’importazione e la vendita di numerosi modelli iPhone, prodotti utilizzando alcuni brevetti che appartenevano alla stessa Qualcomm.
I brevetti incriminati sarebbero una funzione per la modifica delle fotografie e lo “swipe”. Entrambi sono presenti sul sistema operativo iOs 11 e quindi colpiscono solo i modelli più datati, dall’iPhone 6s all’iPhone X. 
«Apple continua a beneficiare della nostra proprietà intellettuale rifiutandosi di compensarci» dichiara Don Rosenberg, avvocato di Qualcomm. L’esito del processo non sembra però preoccupare Apple, che afferma che gli iPhone continueranno a essere disponibili ai clienti cinesi e che «lo sforzo di Qualcomm di vietare i nostri prodotti è l’ennesima disperata mossa da parte di una società che è sotto indagine per le sue pratiche illegali».

Vecchie discordie

La vicenda non è però che uno dei numerosi trascorsi tra Qualcomm e Apple, un tempo partner in affari. Qualcomm è stata infatti recentemente accusata di sfruttare la sua posizione dominante sul mercato per pratiche anti-competitive. Costringerebbe infatti i produttori di smartphone a pagare tasse sproporzionatamente alte per l’uso di brevetti necessari alla produzione di smartphone, come riporta The Verge.

La discordia con Apple nasce proprio in questa occasione, in cui l’azienda di Cupertino ha testimoniato contro Qualcomm. Apple ha infatti dichiarato che «nonostante sia solo una delle dozzine di compagnie che hanno contribuito agli standard dei cellulari, Qualcomm continua a chiedere ad Apple pagamenti cinque volte maggiori rispetto tutti gli altri licenzianti di brevetti con cui abbiamo accordi messi insieme».

Non si è fatta mancare quindi la risposta di Qualcomm, che ha citato a sua volta Apple negli Stati Uniti e in Cina per violazione di proprietà intellettuale, ma ottenendo risultati solo in quest’ultima.

Un mercato importante

Perdere il mercato cinese per Apple significherebbe rinunciare ad un’ingente quantità di entrate. La Cina è stata infatti un terreno molto florido per le vendite di iPhone, tanto che Apple ha prodotto dispositivi – come gli iPhone colorati e alcune versioni di iPhone XR con doppio slot sim – che potessero attirare l’attenzione dei clienti cinesi, riuscendo nel suo intento.

FONTE

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