Dopo il suo arresto avvenuto una settimana fa a Vancouver sotto richiesta degli Stati Uniti, Meng Wanzhou, CFO di Huawei, ha affrontato un processo per frode. La figlia del CEO Ren Zhengfei è stata messa in stato di fermo durante il suo scalo tra Hong Kong e Messico, dopo la conferma della presenza d’un mandato di cattura– emesso il 22 agosto -.
Alle cause dell’arresto che abbiamo già analizzato in precedenza si aggiungono dei piccoli dettagli. Alcune indagini hanno rivelato che l’evasione dall’embargo americano contro l’Iran è avvenuta tramite Skycom, una compagnia di telecomunicazioni di Hong Kong. Altre, invece, hanno permesso di comprendere maggiormente la posizione di Meng Wanzhou.
Dal marzo 2017 lei infatti non avrebbe più visitato il territorio nordamericano, in seguito alle prime indiscrezioni riguardanti Huawei provenienti dal Dipartimento di Giustizia statunitense. I viaggi negli USA erano dovuti non solo al business dell’azienda cinese, ma anche alla presenza di un figlio a Boston.
In summary, as we break for lunch: This whole case rests on the content of a Power Point presentation #MengWanzhou made to a bank responding to concerns about #Huawei’s relationship with SkyCom and whether this is fraudulent misrepresentation. #Huaweiarrest
— Joanna Chiu (@joannachiu) December 7, 2018
Il processo
In difesa di Huawei e di Meng Wanzhou, il loro avvocato David Martin ha utilizzato una presentazione PowerPoint preparata anni fa da Meng stessa per una banca di Hong Kong, alla quale ha dovuto spiegare che Huawei non ha violato alcuna sanzione statunitense. L’udienza di oggi ha anche esaminato l’eventuale rischio di fuga della CFO di Huawei, argomento spinto dal procuratore canadese John Gibb-Carsley. L’avvocato difensore ha però risposto spiegando l’intento di non mettere in imbarazzo l’azienda stessa e l’intera Cina.
A rendere il tutto più drammatico sono i rapporti politico-economici tra Cina e USA, in particolare sul fronte europeo dove Trump sta agendo con successo. Se da una parte del Mondo il Primo Ministro canadese, Justin Trudeau, afferma che il suo governo non è legato a questa operazione, dall’altra la Cina accusa gli USA di violazione dei diritti umani.
“We have made solemn representations to Canada and the US, demanding that both parties immediately clarify the reasons for the detention, and immediately release the detainee to protect the person’s legal rights. We believe it is unreasonable of the US government to use these sorts of approaches to exert pressure on a business entity. They are against the spirit of free economy and fair competition.”
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