Dopo un meeting con la comunità nigeriana presente in Polonia, il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha dovuto accertare il mondo, tramite i social, della sua vera identità. Infatti, i nigeriani hanno creduto per oltre un anno che lui fosse un clone e che il vero Muhammadu Buhari fosse morto, diffondendo dunque informazioni false sul suo conto.
“I can assure you all that this is the real me, I’m still going strong!”
Le ragioni di questa teoria
Un anno fa Buhari dovette lasciare la Nigeria per raggiungere gli UK e ricevere trattamenti per una malattia. Non essendo state, al tempo, rilasciate ulteriori informazioni al riguardo, il gruppo separatista IPOB (Indigenous People of Biafra) colse l’occasione per creare una teoria cospirazionista.
Secondo quest’ultima il presidente nigeriano sarebbe morto a Londra durante il congedo medico e dunque rimpiazzato da un look-alike del Sudan chiamato Jubril. Nnamdi Kanu, leader di un altro gruppo politico arrestato per tradimento al governo di Buhari nel 2016, dopo essere fuggito in Israele in seguito ad un blitz militare nella sua residenza in Nigeria, avrebbe iniziato a diffondere via dirette Facebook le sue teorie riguardanti il clone.
One of the questions that came up today in my meeting with Nigerians in Poland was on the issue of whether I‘ve been cloned or not. The ignorant rumours are not surprising — when I was away on medical vacation last year a lot of people hoped I was dead. pic.twitter.com/SHTngq6LJU
— Muhammadu Buhari (@MBuhari) December 2, 2018
L’impatto politico
Lo sfidante principale di Buhari per le elezioni presidenziali 2019, l’ex vice-presidente Atiku Abubakar, secondo certi analisti ha tratto un certo vantaggio da questa situazione. Teneo ha stimato che Abubakar potrebbe vincere le elezioni con il 57% dei voti, contro il 43% di Buhari. Eurasia Group, invece, da Buhari per vincente con il 55% dei voti.
Un margine non elevatissimo ma colmabile – o ampliabile – per Buhari che, grazie alle sue ultime campagne contro i militanti islamisti di Boko Haram, è riuscito nell’intento di guadagnare ulteriori consensi in Nigeria, il Paese più popoloso dell’Africa con 200 milioni di abitanti.
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