Dopo mesi di indagini, Google ha agito contro Cheetah Mobile e Kika Tech, accusate di praticare atti fraudolenti tramite le loro app. Sono infatti ben 125 le applicazioni vittime di queste due compagnie cinesi che, ora, si vedono rimossi dallo store diversi loro programmi.
Come funzionava la frode?
Tramite un abuso dei permessi concessi alle sue applicazioni, Cheetah Mobile monitorava ad-click e download dell’utente per ottenere delle entrate maggiori. Grazie a questo controllo esse infatti riuscivano a cambiare il nome dell’app nella quale era contenuta la pubblicità e dalla quale proveniva l’installazione mediante Google Play Store.
Kika Tech ha seguito la stessa strategia sfruttando l’app Keka Keyboard per ottenere referral con i permessi relativi agli input dell’utente. Entrambe le compagnie hanno negato queste accuse, ma Kochava, compagnia esperta nell’analisi delle app, ha scoperto che solo i loro SDK erano connessi a queste pratiche fraudolente. Sia CM che KT hanno poi deciso di muoversi a loro volta assieme ai propri avvocati.
Le altre app coinvolte, tutte di proprietà Cheetah Mobile sono:
- Clean Master
- CM File Manager
- CM Launcher 3D
- Security Master
- Battery Doctor
- CM Locker
- Cheetah Keyboard
L’azienda cinese, afferma sempre Kochava, era già nota per la produzione di crapware copia di altre app più note e per la fabbricazione di recensioni e download tramite il pagamento di utenti “fake”.
Assieme a queste, che hanno portato ben dieci milioni di dollari di entrate alle due compagnie, sono state rimosse altre tredici app contenenti malware e appartenenti a un unico programmatore, Luiz Pinto. Una caccia che continua e che, fino ad oggi, ha certamente dato i suoi frutti.
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