Privacy digitale, VPN (e altre paranoie)
“Tor? Non è quella roba strana che si usa per entrare nel deep web? E cos’è quell’altro coso che stai usando al posto di Google? Perché non usi un browser normale come tutte le persone sane di mente?”
È questa la tipica reazione di chi, dopo aver sbirciato il monitor del mio portatile, chiede delucidazioni su quella strana versione di Firefox. Di primo acchito, le domande di questo curioso e comprensibilmente confuso individuo sembrano più che legittime: perché complicarsi la vita se non si ha niente da nascondere? In realtà la risposta è molto meno ovvia di quanto possa sembrare: anche eliminando l’onnipresente paranoia da aspirante informatico, le motivazioni per fare attenzione alla propria privacy in rete rimangono comunque numerose.
Google, ADS e DuckDuckGo
Il primo motivo per cui si dovrebbe stare all’erta è anche quello più condivisibile: in fondo chi non è rimasto, almeno una volta nella vita, infastidito dalla precisione con cui le pubblicità di Google rispecchiano la propria cronologia di ricerca? La vendita dei dati di ricerca può sembrare un male inevitabile, un sacrificio necessario per poter usufruire del senza dubbio ottimo motore di ricerca del colosso di Mountain View, ma fortunatamente esiste una soluzione sicura e molto semplice: DuckDuckGo.
DuckDuckGo è un motore di ricerca che dichiara di non immagazzinare alcun dato inviato dagli utenti, permettendo di avere risultati di ricerca più che utilizzabili (seppur di qualità lievemente inferiore a quelli di Google), senza venire assaliti da fastidiose pubblicità mirate.
VPN
Il passaggio successivo per garantire l’anonimato in rete è leggermente più complesso, ma molto efficace. Pur avendo drasticamente ridotto la quantità di propri dati nelle mani di terzi tramite l’uso di DuckDuckGo, il nostro indirizzo IP rimane visibile. L’indirizzo IP è la nostra carta di identità sul web, e potenzialmente, consente a chiunque di sapere dove siamo, chi siamo e cosa stiamo visitando. La migliore soluzione a questo problema è utilizzare una Virtual Private Network (VPN). Una VPN, in breve e senza scendere troppo nei dettagli tecnici, è una rete virtuale, che permette di accedere privatamente tramite una connessione criptata, a un server dislocato dalla nostra posizione. Da quest’ultimo sarò quindi possibile collegarsi a internet nascondendo l’indirizzo IP del proprio computer e “mostrando” solamente quello del server VPN.
Purtroppo il setup di una rete VPN non è immediato, soprattutto per un neofita. A questo proposito ci sono molti programmi in rete che consentono con due semplici click di navigare nel totale anonimato. Uno di questi è Hidester VPN. Vi basterà scegliere il server a cui volete collegarvi, il protocollo che volete utilizzare et voilà! Sarete abbastanza protetti in men che non si dica.
Per quanto tutto questo possa sembrare esagerato, progetti come Hidester VPN, Tor etc sono di fondamentale importanza in paesi dove la libertà di parola è limitata, dove permettono a giornalisti, ad organizzazioni umanitarie e a comuni cittadini di comunicare liberamente, aggirando soffocanti misure di censura.
Per saperne di più su Hidester VPN cliccate qui!
The Tor Project e lotta alla censura
The Tor Project si tratta di un’organizzazione non a scopo di lucro che si occupa di creare software per garantire la privacy digitale ed evitare la censura. Il programma più noto di questo progetto è Tor Browser. Questo programma permette di far passare i propri dati attraverso tre nodi VPN, tutti gestiti e creati da altri utenti Tor, prima di inviarli al mondo esterno. Questo permette di rendere l’indirizzo IP dell’utente pressoché intracciabile, rendendo disponibile a tutti solo l’indirizzo IP del nodo più esterno (spesso hostato in università e altri luoghi di aggregazione, e quindi non riconducibile a singoli), avendo anche altri due ‘livelli di sicurezza’ dati da i due nodi intermedi.
Pur avendo appena sfiorato solo alcune basi di quello che è un argomento immenso, speriamo che quest’articolo sia stato abbastanza utile spingervi a informarvi meglio su quello che è senza ombra di dubbio una delle problematiche più importanti dell’era digitale.
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