Ubisoft interviene sulla questione delle microtransazioni, parlando molto schiettamente
Trials Rising è il nuovo gioco della famosa serie di motociclette acrobatiche firmata Ubisoft e, com’è lecito aspettarsi, contiene casse premio di cosmetici. Gli appassionati di Trials, che seguono il marchio fin dal principio, non hanno preso bene la notizia, e le impressioni miste si sono riversate in accesi dibattiti sulla discussione Steam del gioco. Gli animi sono caldi, e il supporto Ubisoft ha pensato di acquietarli intervenendo ufficialmente in una delle discussioni a riguardo tramite un account di supporto.
Tuttavia, l’effetto ottenuto è stato prevedibilmente l’opposto
L’utente “Ubi_Warlock”, che alcuni di voi conosceranno come profilo di supporto della compagnia, ha affermato quanto segue.
“Comprendo perché i giocatori si sentano così a riguardo (io stesso non sono un grande fan), tuttavia, come è stato chiarito, potete sempre non comprarle. In realtà, niente di ciò che hanno detto non è stato ripetuto dai giocatori stessi più e più volte, ma sbattere la verita in faccia agli utenti in rete non è mai salutare. (…) Se i giocatori semplicemente non comprassero le casse, non sarebbero aggiunte ai giochi in futuro.” Ubi_Warlock, e vi invitiamo a leggere l’affermazione originale e completa, ha concluso “(…) Casse premio e oggetti cosmetici sono stati in generale un grande vantaggio per l’industria dei videogiochi, un fattore trainante nella crescente popolarità dei videogiochi rispetto al passato. (…) Non sono una cosa cattiva se fatta in modo giusto”
A dire la verità, quanto detto dal supporto Ubisoft è ciò che persino gli utenti ripetono da anni. Il rapporto dialettico tra mercato e consumatore vuole che sia questo a determinarne l’offerta, ed è chiaro che casse premio e simili si rivelerebbero inutili se nessuno le acquistasse, in un contesto ideale in cui l’implementazione è per apposizione e non per integrazione strutturale nelle meccaniche di gioco. Tuttavia, sempre più spesso si verifica il caso contrario in cui l’esperienza di gioco rende necessario l’acquisto di materiale extra per la progressione, ed è ciò che costituisce il vincolo che incatena le tanto criticate casse premio all’attuale scenario. Innegabile la presenza di una sorta di Sindrome di Stoccolma degli utenti nei confronti delle microtransazioni, ma ciò è solamente consequenziale e non alla radice del fenomeno.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord, Steam e Twitch.