Speculazione selvaggia, la morte dell’amore verso un mito
A tutti noi è ben noto quante pagine Facebook nascano e cambino nome alla morte di una celebrità, lucrando sul suo nome e sulla sua fama. Questo è ciò che accade nell’era della rete, un fenomeno tanto “naturale” – per i fondatori della pagina, ovviamente – quanto irrispettoso nei confronti del defunto.
Un trattamento che Stan Lee sta subendo non solo sui social, ma anche su siti come eBay, dove fumetti autografati, gadget e foto vengono rivenduti freneticamente come semplice merce, privando di significato oggetti consacrati da istanze fortemente emotive. Sono questi i casi in cui il valore dei singoli prodotti viene innalzato, abbassando di conseguenza l’importanza del valore affettivo in modi spesso non etici.
Un collezionismo insensibile
La rimozione di copie e certificati di autenticità annessi dagli articoli venduti e il loro successivo reinserimento a prezzi maggiorati, la sponsorizzazione di annunci da parte dei rivenditori relativi a gadget come Funko Pop! di Stan Lee o di supereroi da egli creati, sono solo alcune delle caratteristiche di questa speculazione. La presenza crescente di annunci, la maggior quantità di visite e offerte conseguenti, sono ben visibili attraverso una semplice ricerca per parole chiave sul sito precedentemente citato.
Invitiamo, a tal proposito, a inserire nella barra di ricerca di eBay la frase chiave “stan lee signed”. Curioso è come più alto sia il prezzo di un oggetto, più visite ed offerte esso riceva. È questa una vera rarità, o semplicemente una valutazione eccessivamente veloce e, dunque, errata? Un mercato creato dalla speculazione sulla morte, una prassi che ci trova completamente in disaccordo, poiché è qua che sembra morire l’amore verso uno dei nostri miti.
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