Il nostro futuro nasconde molte previsioni preoccupanti. Tra queste c’è quella che robot e computer possano prendere il posto degli esseri umani in ogni ambito lavorativo.
Durante la World Internet Conference dell’8 novembre, la Xinhua News Agency, un’agenzia giornalistica cinese, ha presentato Qiu Hao al pubblico. Si tratta di un’intelligenza artificiale dalle sembianze del presentatore Zhang Zhao, che ha condotto un breve notiziario in cui ha spiegato il suo compito.
Attraverso diversi input relativi alle caratteristiche fisiche e vocali dell’anchorman e alle notizie da comunicare, il “Sogou Avatar” – nome dato dalla tecnologia utilizzata – si adatta, producendo un determinato output in tempo reale. Ciò comporta anche la realizzazione di espressioni facciali perfettamente realistiche e sincronizzate alla voce.
Ma l’agenzia cinese non è stata la prima a mostrare un conduttore non umano in grado di lavorare nel settore: l’androide “ventitreenne” giapponese Erica, infatti, è nota ai media già da gennaio, quando venne annunciata come presentatrice del notiziario Kodomoroid.
Quali sarebbero le conseguenze se si adottasse questa soluzione su larga scala? Da una parte ci sarebbe un taglio dei costi, dall’altra si “ucciderebbe” il giornalismo come lo conosciamo, lasciando spazio solo a dei “news hunters”. Inoltre, l’appeal degli umanoidi-AI potrebbe inquietare lo spettatore. Il rischio, infatti, è l’eliminazione dell’emotività del giornalismo, attraverso la censura di certe notizie e la scomparsa di ogni espressione visibile solamente negli esseri umani.
Qiu Hao ha affermato che lo sviluppo dell’industria dei media richiede una profonda integrazione con le tecnologie internazionali più avanzate. Tra machine learning e cattura tridimensionale di un corpo umano, l’intelligenza artificiale ha certamente delle potenzialità, ma si può veramente parlare di evoluzione considerando ciò che potrebbe causare?
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