“Non era uno che pensava ai soldi” dicevano di Harvey Ball. E infatti non ne ha mai fatti, nemmeno con l’invenzione di un simbolo universalmente riconosciuto. Harvey Ball fu infatti il creatore dello smile, la faccina sorridente che dall’America arrivò fino in Giappone, dove si diffuse a dismisura negli anni Settanta.
Dall’ufficio al mondo
Lo smile fu creato nel 1963 in un ufficio a Worcester, in Massachusetts. Harvey era un grafico commerciale ed era stato incaricato di disegnare un logo per la State Mutual Life Assurance. L’azienda aveva notato l’ambiente cupo e deprimente della città e voleva iniziare una “friendship campaign” per i suoi dipendenti. E così nacque la faccina tonda, gialla e sorridente, grazie alla quale il creatore ricavò 45 dollari per 10 minuti di lavoro.
Un semplice simbolo di pace
Il grave errore fu quello di non applicare un copyright e perdere così possibili cifre altissime, data la rapida ed estesa diffusione. Pochi anni dopo, infatti, scoppiò la moda: le aziende iniziarono a commercializzare una serie di oggetti con la faccina gialla – dalla cancelleria ai braccialetti, dalle tazze alle borse – e, successivamente, questa si adattò perfettamente al movimento hippy degli anni ’60. Allo stesso tempo, iniziava anche a essere condivisa dai giovani come simbolo dell’opposizione alla guerra del Vietnam (1955-1975). In generale, a partire dagli anni ’60, lo smile venne utilizzato universalmente come una raffigurazione della positività e della pace.
Harvey Ball: una vita dedicata al sorriso
Il designer aveva creato lo smile per rappresentare il suo desiderio di pace e non era interessato ai diritti d’autore, tant’è che molti lo criticarono per la sua “scarsa capacità nel far soldi“. Scomparso il 12 luglio 2001, chi l’ha conosciuto lo descrive come un uomo buono, con la semplice speranza di regalare un sorriso ai bambini di tutto il mondo.
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