Pure il Re dell’Orrore fa i suoi errori.
Bentornati su #Commodoween, la celebrazione di Halloween a tema DrCommodore!
Oggi vi parleremo dello scrittore dell’horror più famoso al mondo ancora vivo assieme a Neil Gaiman (Anne Rice non conta): Stephen King! Di questo scrittore nato a Portland, Maine si potrebbe dire tanto, ma non siamo qui per parlare dei suoi libri o di lui, ma degli adattamenti delle sue opere.
Stavolta non utilizzeremo la regola del “Solo film usciti al cinema” poiché non sarebbe corretto parlare solo dei film di King per il grande schermo ed ignorare le miniserie.
Prepariamoci a conteggiare gli orrori e gli errori del Re! Inizieremo con le note dolenti, per poi rimandare, ad un prossimo articolo, la trattazione dei migliori adattamenti.
Attenti perché le descrizioni sono spaventosamente spoiler. Ma è necessario per farvi comprendere i motivi alla base delle nostre decisioni.
Flop 5
Grano Rosso Sangue
Questo film parla di grano assassino e di un branco di ragazzini che uccide in nome di esso. Vi sembra una roba assolutamente stupida? Beh, è tra i film di King che ha avuto più successo con due seguiti al cinema, quattro seguiti direct-to-video, un remake per la TV e altri due film direct-to-video, di cui uno uscito quest’anno. Pensavate che l’opera magna di King fosse The Shining? Beh, ripensateci perché questo film ha avuto un totale di 9 seguiti! Forse soltanto “Alla Ricerca della Valle Incantata” può competere con questo!
La storia è ambientata in un piccolo villaggio del Nebraska, dove un gruppo di bambini capitanati da un bambino di nome Isaac fa una strage di praticamente tutti gli adulti presenti in città. I due protagonisti della vicenda sono Burt e Vicky, quest’ultima interpretata da Linda Hamilton (Sarah Connor, per intenderci), che viaggiano per un colloquio di lavoro quando si imbattono in un cadavere di un bambino sulla strada. Nel villaggio incontrano una bambina che sembra avere poteri psichici (come molti romanzi di King, non vengono mai spiegati. Sono lì e basta).
Tutto qui?
Nel frattempo il gruppo di bambini cattura Vicky e la lega ad una croce di granoturco come Isaac, a cui si erano ribellati. Burt tenta di far capire ai bambini che stanno adorando una religione sanguinaria e libera sua moglie dopo una lotta (più finta di un incontro della WWE, tra l’altro) dove si scopre che il Dio che professava Isaac, Colui che Cammina tra il Grano, esiste veramente. Burt, leggendo un passaggio della Bibbia, da fuoco al campo di grano distruggendo il demone con un’esplosione con una faccia (non stiamo scherzando, un’esplosione con una faccia. Guardare per credere). Burt e Vicky se ne vanno da quel posto portando via gli unici due bambini rimasti ininfluenti alle parole di Isaac.
Questo film si incentra principalmente sulla violenza, ma come film dell’orrore/thriller non regge granché. Considerando anche che tentano di rendere il grano spaventoso (fallendo miseramente, quasi al livello dei palloncini nel primo IT), non c’è molto orrore in questo racconto. Forse l’unica parte “horror” sono i bambini inquietanti comuni in molti film dell’orrore, ma che qui non gli viene dato nulla di nuovo.
Si salva qualcosa?
L’unica cosa che si può salvare di questo film è la recitazione dei ragazzini, specialmente quella di Isaac, che danno loro stessi in ogni scena. Alcuni, come Isaac, sono fin troppo sopra le righe, ma rende il tutto divertente da guardare. Ma Isaac è quello che ruba la scena ogni volta che è presente: lui è la versione ristretta del cattivo di Manos: The Hands of Fate. Lui è la parte più divertente del film. Ah, fatto interessante: L’attore che lo interpreta ha poi interpretato il Cugino Itt nei due film de La Famiglia Addams degli anni ’90. Per il resto è un film abbastanza dimenticabile e noioso. Mettete questa pellicola a concimare il grano e poi bruciate quest’ultimo per esorcizzare.
The Tommyknockers – Le Creature del Buio
Perché è giusto parlare anche delle miniserie televisive. Queste sono stato materiale fertile per i suoi romanzi visto che dubitiamo seriamente che le case di produzione di successo avrebbero adattato certi racconti in un film per la loro stupidità o semplicemente perché troppo brevi.
La storia è ambientata, come molte storie di King, nel Maine. Si viene a conoscenza di vari personaggi come Hilly, un bambino che vuole fare il prestigiatore, Becka, una casalinga moglie di un postino fedifrago, Jim Gardner, un poeta con problemi di alcolismo in riabilitazione, e Bobbi, una scrittrice di romanzi. Questa, nel suo giardino, trova un oggetto metallico che colpisce con una scarica lei e il suo cane. Da quel momento, giorno dopo giorno, comincia a dissotterrare l’oggetto e ciò stranamente la rende più intelligente: Ripara le tubature in casa e anche lo scaldabagno. E non è la sola: Pure Becka e Hilly vengono contagiati e divengono più intelligenti al punto di creare invenzioni. Hilly usa la sua invenzione per i trucchi di magia, ma fa accidentalmente sparire il fratellino nel nulla.
Dunque?
Nonostante gli avvertimenti di Jim, Bobbi continua a scavare nel giardino, scoprendo porzioni sempre più larghe di un qualcosa di metallico. Becka decide di uccidere il suo marito dopo che la televisione gli dice di farlo (non stiamo scherzando, la scena è così) e viene messa in un manicomio dove continua a recitare una filastrocca a proposito di “Tommyknockers”. Hilly finisce in coma all’improvviso e Jim lo porta in un ospedale a Derry, nel Maine (non esattamente il posto migliore per portare un bambino visto il problema di clown nelle fogne cittadine) per le cure.
Quando torna vede la città in uno stato di trance dove gli abitanti leggono le menti degli altri, tranne la sua. Dopo alcune peripezie scopre finalmente cosa è quell’oggetto metallico di taglia colossale: Un’astronave aliena schiantatasi tempo addietro. Questi utilizzavano i loro poteri psichici per renderli più intelligenti e poi mangiarli per ripopolarsi (Non ha senso? Beh, questa è la miniserie. Non prendetevela con noi). Ritrovano il fratellino scomparso e Jim decide di distruggere la nave portandola nell’atmosfera e poi farla esplodere.
Come miniserie è veramente piena di stupidaggini che abbiamo omesso per questioni di praticità e il fatto che non venga spiegato il finale con gli alieni (un’idea che sembra essere stata messa all’improvviso senza spiegazioni per spiegare tutte le bizzarrie) rende il tutto ancor più stupido. Però si sente la metafora dell’abuso da sostanze che, alla lunga, ti rendono dipendente, quindi qualcosa di positivo c’è. Ma comunque rimane un pessimo prodotto. Rispedite questo film nello spazio profondo.
I Langolieri
Un’altra miniserie televisiva da Stephen King. Questa serie è, ancora una volta, tratta da un racconto breve (dalla stessa raccolta del racconto “Finestra segreta, Giardino segreto” da cui è stato tratto il film “Secret Window). E come adattamento è stato fatto anche abbastanza fedelmente nei confronti della trama. Ah, il regista di questa miniserie è Tom Holland (No, non Spider-Man, un suo omonimo che ha diretto “Ammazzavampiri” e il primo “La Bambola Assassina“).
In un volo notturno, un pilota fuori servizio (interpretato da David Morse, il vicino killer di Shia LaBeouf in Disturbia), una bambina cieca, un nevrotico uomo d’affari, un autore di romanzi del mistero e pochi altri passeggeri si ritrovano da soli e senza piloti. Il pilota, dopo aver fallito ogni comunicazione, atterra a Bangor nel Maine (e in quale altro stato, sennò?), ma trovano l’aeroporto completamente vuoto. La bambina, con poteri psichici (ovviamente non spiegati), dice che delle entità sconosciute stanno arrivando facendo “il rumore che fa il riso soffiato quando ci versi sopra il latte” (non stiamo scherzando, dice veramente così). L’uomo d’affari, tormentato dal pensiero del padre che lo abusava verbalmente pretendendo sempre il massimo, decide di prendere una pistola (trovata in una stanza aperta) per minacciare gli altri per voler essere portato a Boston.
E poi?
Dopo averlo neutralizzato e aver fatto qualche ragionamento, i malcapitati capiscono di essere nel passato. Trovano anche il metodo per tornare nel presente visto che nell’aereo il tempo scorre normalmente (non sappiamo nemmeno noi il perché). Ma l’uomo d’affari si libera e pugnala la bambina per poi pugnalare un altro dei passeggeri che lo stava cercando. I restanti sono pronti a partire e la bambina, usando i suoi poteri, materializza la riunione agognata all’uomo d’affari. L’uomo d’affari alla fine crolla e di fronte al cameo di Stephen King come capo dichiara di aver perso i soldi deliberatamente (probabilmente è andata veramente così quando King ha chiesto a Tom Holland della miniserie). Ma alla fine le entità, i Langolieri, compaiono e… sembrano delle buste della spazzatura piene con denti posticci di cartapesta (O delle prugne dentate. O dei testicoli dentati. Diteci voi a cosa sembrano questi qua sotto)
Dopo che l’uomo d’affari viene divorato e dopo aver assistito al peggior utilizzo di CGI in una miniserie dai tempi dei film dell’Asylum, la bambina muore mentre i passeggeri trovano l’anomalia temporale (che sembra un misto tra un’aurora boreale, una medusa e diteci voi, vi lasciamo l’immagine qui sotto). Scoprendo che uno di loro deve sacrificarsi per permettere agli altri di sopravvivere, uno dei passeggeri si offre volontario poiché, essendo un sicario, vuole fare un ultimo gesto eroico prima di morire. I restanti finalmente riescono a rientrare nel presente.
Stupidità a palate, logica nonsense, effetti speciali dove l’enfasi è nella parola “Speciali”, performance attoriali ridicole e la risoluzione finale più deludente di sempre difficile da prendere sul serio. Tutto questo è questa miniserie, forse una delle più malriuscite delle tante. Lasciate questo film nel passato per essere sgranocchiato.
IT (1990)
Cosa si potrebbe dire di questa miniserie? Che necessitava del remake del 2017. Era DECISAMENTE necessario.
Nonostante tutti ricordino questa miniserie come “un film veramente spaventoso“, in realtà era semplicemente… ridicola (e tanto per fare i pignoli, sono due episodi lunghissimi di una miniserie, venivano soltanto riproposti uno di fila all’altro quando venivano trasmessi).
Tentava in tutti i modi di rendere spaventosi i palloncini colorati (Ma per cortesia. Ci sono riusciti nel 2017, ma c’era una strategia dietro abbastanza intelligente) e… semplicemente Tim Curry non faceva paura. Il suo Pennywise aveva una personalità eccentrica ed era parecchio ridicolo, ma essendo un clown era giustificabile. E visto che si parla di clown, l’unica cosa che abbiamo di positivo per questa miniserie è proprio Pennywise: il costume è veramente credibile (dà proprio l’idea di un clown giocoso) e le sue battute lo rendono ancora più credibile come pagliaccio.
Per il resto… abbastanza noiosa, gli effetti speciali erano abbastanza pessimi anche per l’epoca (basti pensare al ragno in stop-motion) e siamo felici che in questa miniserie non sia stata inclusa la scena di sesso tra Beverly e tutti gli altri ragazzi del gruppo. Sarebbe risultato veramente imbarazzante (specie per gli spettatori che guardano questa miniserie con i parenti).
I fan dell’orrore non ameranno questa serie, ma alle feste questo film è l’ideale per un singolo motivo: Il gioco di bevute di Stephen King (Fatelo a vostro rischio e pericolo. Non ci riterremo responsabili se lo fate con bevande alcoliche).
Shining (1997)
Che ci crediate o no, esiste una miniserie di Shining. Ed è stata fatta… per pura ripicca. Pare che King non approvasse il glorioso film di Stanley Kubrick e quindi abbia deciso di sceneggiarne una tutta sua, con blackjack e squillo di lusso (Senza blackjack, senza squillo, ma sopratutto senza Kubrick).
La trama della miniserie prosegue in maniera abbastanza similare a quella del film di Kubrick, salvo alcune differenze (come la spiegazione del funzionamento di una caldaia nei minimi dettagli), al fatto che la famiglia di Jack Torrance si salva (perché Dick Halloran non è stato ucciso, poiché colpito con una mazza da croquet. Decisamente poco spaventosa) e al fantasma di Jack Torrance (morto nell’esplosione dell’hotel per via della caldaia) che partecipa alla cerimonia di laurea del figlio.
Dunque?
C’è qualcosa che si salva in tutto questo? Forse il personaggio di Jack. Non fraintendete, l’interpretazione di Jack Nicholson è stata magistrale, ma nell’interpretazione di Steven Weber si capiva di più il tipo di personaggio che intendeva King: un uomo normale che mano a mano cade sempre di più nella pazzia e si vede il suo decadimento durante la miniserie, anche se non fa paura. Nel film di Kubrick invece si aveva sempre l’impressione che il personaggio fosse già pazzo di suo.
Per il resto… quando Califano cantava “Tutto il resto è noia” probabilmente si riferiva a questa miniserie. Non succede niente di pauroso, ma solo dialoghi, dialoghi e dialoghi. E gli unici momenti pseudo-paurosi provengono da una manichetta dell’idrante posseduta (che si rivela essere un’illusione. E… seriamente? Un idrante?) e delle siepi che si muovono (con dei modelli 3D che sembrano fatti dallo stesso modellatore 3D de “I Langolieri”). Rinchiudete questo film nella camera 237 e buttate via la chiave.
Qui la seconda parte della lista
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