Amazon chiede ufficialmente di operare come azienda di servizi postali in Italia. Aumenterebbero i controlli e gli obblighi
Dopo qualche peripezia estiva, Amazon si lancia sulle spedizioni, chiedendo ufficialmente i permessi di operare come azienda di servizi postali in Italia. Così facendo, il colosso dell’e-commerce si sposta ancora di più sotto la lente d’ingrandimento dell’Agcom, con cui già in passato si erano osservati scontri. L’Autorità, infatti, aveva sottolineato come l’estesa rete di spedizioni costituisse già un “lavoro postale”, senza però le dovute autorizzazioni. Questa faccenda ha portato a una multa di 300mila euro per Amazon – ripartita tra le sezioni Logistica, Transport e Service.
Novità in caso di “sì”
Un inizio non troppo promettente, quindi, ma che potrebbe concludersi per il meglio. La direzione del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) ha 45 giorni di tempo per valutare la richiesta e, eventualmente, includere Amazon nell’elenco degli operatori postali. In sostanza, entro dicembre sapremo i risultati. Inoltre, nel caso in cui la piattaforma di shopping online venisse aggiunta all’elenco, verranno imposti controlli più rigidi da parte dell’Agcom e vari obblighi relativi ai servizi postali – come quello di riservatezza sulla corrispondenza, o chiarimenti sul numero di dipendenti con contratto postale.
Wired
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