Trust GXT 288 Taivo è passato dalla nostra scuderia, ed ecco il responso
Quando parliamo di periferiche PC, il panorama di scelte e marche messe a disposizione dal mercato è veramente sconfinato. Dalle versioni “tamarre” a quelle più votate all’eleganza, da prodotti qualitativamente eccelsi a prodotti base di gamma senza lode. Ovviamente, il discorso coinvolge i volanti o altre periferiche dedicate alla guida, nonché il dispositivo che andremo a recensire oggi. Trust GXT 288, è il perfetto testimonial di quest’ultima categoria di prodotti che abbiamo menzionato, e ora vediamo il perché.
Unboxing, assemblaggio e prime impressioni
La scatola che contiene il nostro volante è abbastanza facile da aprire e contiene, avvolti in semplice plastica, i 2 componenti principali del set: il volante e la pedaliera. A parte il manuale di istruzioni, non troviamo altro, ma da un prodotto di fascia base non ci saremmo aspettati molto sotto questo punto di vista. Alla prima occhiata, il prodotto non sembra solidissimo, e la prima impressione al tatto lo conferma: tutte le varie componenti sono infatti di materiale plastico non troppo spesso. Il montaggio sulla scrivania è abbastanza semplice: 2 morsetti a vite avranno il compito di tenere fermo il nostro volante.
Prova dei comandi
Una volta montato cominciamo a dare un’occhiata alla disposizione dei vari tasti. La dotazione è completa, anche se molti di essi, sopratutto trigger e dorsali, sono difficili da raggiungere e da controllare. I dorsali, montati nella parte posteriore del volante, sono infatti abbastanza piccoli e dalla corsa breve. I grilletti, montati invece sulla parte superiore, sono quasi irraggiungibili a causa della posizione troppo vicina alla corona.
Altri problemi sono causati dalla levetta per spostare la visuale, irraggiungibile durante la guida a causa della disposizione eccessivamente bassa, e dal D-pad che non è dotato di un perno centrale. In tal modo, può capitare che la croce venga premuta per intero o in più direzioni rendendo lo spostamento nei menù abbastanza difficoltoso.
Troviamo poi i pulsanti L3 E R3, che circondano il logo, i quali sono retroilluminati da un anello led rosso. Conclude la dotazione di pulsanti un cambio a 2 vie che, volendo, può prendere il posto del cambio “a farfalla” nel retro del volante. La pedaliera, anch’essa in plastica non troppo spessa, non possiede dei pedali qualitativamente eccelsi. Il metodo di bloccaggio al terreno ci è poi parso particolarmente spartano e poco efficace: la parte di plastica puntinata, che dovrebbe tener fermo il pezzo è pressoché inutile se sottoposta a naturali sollecitazioni.
Prova in pista
Finito il montaggio, proviamo dunque a collegare l’unico cavo USB al nostro PC, per cominciare la nostra prova su pista e testare appieno il nostro Trust GXT 288. Il nostro primo titolo candidato è F1 2018 che reputiamo essere un giusto compromesso fra arcade e simulazione. All’apertura del gioco, il titolo ci fa inserire la configurazione dei tasti e dopo 2 minuti siamo pronti a tastare con gomma le piste di Formula 1. Ovviamente abbiamo disattivato qualsiasi aiuto di guida come trazione di controllo e ABS per poter giudicare ancor meglio il nostro set.
La nostra prova a Albert Park, tuttavia, il divertimento dura poco più di una curva. Sin dal rilascio della vettura al termine del giro lanciato, ci rendiamo conto come freni, acceleratore e sterzo abbiano dei punti ciechi piuttosto evidenti che rendono la guida pressoché impossibile a livello simulativo. Il problema non è dell’input lag della periferica, ma proprio la modalità meccanica con cui essa riconosce l’input. Nel caso dello sterzo, per esempio, i primi 16° di rotazione che applicheremo non saranno riconosciuti e la sterzata comincerà effettivamente solo dal 17° in poi. Stessa discorso per la pedaliera: freno e acceleratore riconosceranno l’input solo dopo averli premuti di un buon 5/10% della loro corsa totale.
Una volta appurato che non si trattasse di un guasto del nostro volante nello specifico, siamo rimasti amareggiati. Infatti, questo “semplice” problema compromette completamente la guida in qualsiasi titolo racing, sia esso arcade o simulativo. Anche i suddetti dubbi sul resto dei pulsanti si sono rivelati fondati e compromettono ancor di più l’esperienza di guida. Inoltre, manca completamente qualsivoglia forma di force feedback ma, data la fascia di prezzo, non potevamo certo aspettare di averlo. Trust sopperisce a questa mancanza con un vibration feedback, abbastanza povero di potenza e poco immersivo.
Comodità d’uso
Altro paragrafo importante riguarda la comodità e l’ergonomia del Trust GXT 288, che sfortunatamente non eccelle. La scocca completamente in plastica, non aiuta a incrementare l’ergonomia; la corona, nonostante abbia una sezione sagomata, rimane comunque scivolosa e, duranti sessioni lunghe, questo si fa sentire particolarmente. Alle prime avvisaglie di sudore, l’aderenza della mano viene meno, perdendo così il pieno controllo del veicolo. L’uso della pedaliera, tuttavia, rimane abbastanza confortevole nonostante l’estrema vicinanza dei 2 pedali che potrebbe dar fastidio ai più puntigliosi.
Conclusioni
Nonostante lo street price particolarmente vantaggioso, il Trust GXT 288 non garantisce a nostro avviso il livello minimo di qualità che un volante dovrebbe avere. Sono pochi, infatti, i pro che possiamo trovare a questo set oltre al prezzo: materiali plastici, comandi e pulsanti scomodi e inefficaci e un’ergonomia insufficiente contribuiscono al voto complessivo assolutamente negativo della periferica. Potete recuperare tutte le nostre recensioni dei prodotti Trust Gaming a questo link, dei quali siamo complessivamente soddisfatti!
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