In cosa consiste la “Switch Tax”, così denominata dagli utenti
Nintendo eShop, il servizio di rivendita e gestione delle licenze videoludiche digitali, vanta ormai di un ampio catalogo. Gli utenti della Ibrida Nintendo possono contare su un grosso parco titoli, costituito da esclusive, multipiattaforma AAA, ma sopratutto giochi di case di sviluppo indipendenti. In effetti, Nintendo è diventata in breve tempo una sorta di dea protettrice degli indie; grazie alle peculiarità di Switch – nonché alla sua diffusione massiccia – molti utenti stanno riscoprendo il piacere di giocare alle piccole perle nascoste. Se prima il tempio indiscusso dei giochi indipendenti era il Personal Computer, adesso Nintendo Switch si impone come punto di riferimento, ma a che prezzo?
Sono tanti i neogiocatori avvicinatisi al medium grazie alla modulare di Nintendo e al suo modo coinvolgente di promuoversi. Gli stessi, estranei alle logiche di produzione e distribuzione, ripropongono insistentemente la medesima domanda: perché molti giochi su Switch costano di più rispetto alla concorrenza? Questo è in realtà un quesito diffuso anche tra i giocatori più navigati, che riscontrano in prima persona le differenze di prezzo tra le piattaforme in loro possesso.
Dal blog “Switcher” una possibile spiegazione
Su Switcher, blog dedicato alla console Nintendo, alcuni utenti hanno deciso di quantificare il rincaro dei giochi multipiattaforma sull’eShop, denominandolo “Switch Tax“. Secondo l’analisi condotta su un catalogo di 471 giochi venduti sia su Steam che sul negozio Nintendo, i giochi scaricabili per la Ibrida costano in media il 10% in più. Tuttavia, la media oscura un’ampia gamma di discrepanze, incluse quelle che vanno a favore di Nintendo Switch. Infatti, un gran numero di titoli ha il medesimo prezzo su ambe le piattaforme (55.8%), e altri ancora costano meno sull’eShop. Esemplificativi sono giochi come Doom, venduto per circa 40 dollari in più rispetto alla controparte. Lo stesso si può dire di Payday 2 e De Blob, attualmente venduti a un prezzo pari a quattro volte la versione Steam. Inoltre, i periodi di saldi su Steam allargano la differenza di entità diverse di volta in volta.
Non solo l’età relativa, ma anche i costi di produzione
La logica porta a individuare le cause dei diversi importi nell’età relativa dei prodotti sulle diverse piattaforme. In effetti, ciò trova a supporto il fatto che dei 51 giochi rilasciati simultaneamente su Steam e Switch, solo uno costa di più sulla piattaforma Nintendo. Tuttavia, differenze di prezzo si ravvisano comunque in alcuni multipiattaforma dal rilascio simultaneo, e in tal proposito occorre rivolgersi a una particolare politica di Nintendo. Ciò che dà corpo alla cosiddetta “Switch Tax” è la regola per cui il prezzo delle versioni scaricabili deve essere uniformato a quello delle copie fisiche, qualora esistenti.
Dal momento che la produzione delle flash-card proprietarie di Nintendo Switch – con tutti i vantaggi che comportano – è più costosa rispetto a quella dei supporti ottici, il prezzo finale della singola cartuccia influenza quello del software scaricabile. Si trova riscontro di ciò nei dati individuati dagli utenti di Switcher: i giochi fisici per Nintendo Switch costano circa il 17,8% in più rispetto alle controparti Steam, in comparazione con i giochi esclusivamente digitali che costano il 7,2%. Quanto al prinicipio di deprezzamento dei giochi fisici e scaricabili per Nintendo Switch, non ci è dato sapere con certezza la politica di Nintendo, precludendoci confronti veritieri con le curve dei prezzi di Steam.
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