F1 2018 ci riporta in pista con profondità e miglioramenti
L’appuntamento annuale con la simulazione di Formula 1 firmata Codemasters è ormai alle porte. Noi siamo riusciti a provarlo in anteprima e a guidare sulle piste storiche che il titolo ci mette a disposizione, e possiamo finalmente parlarne ai piloti che ci seguono. L’atteso F1 2018 sarà riuscito a migliorare la formula di gioco e ad affinare le peculiarità che già su F1 2017 erano convincenti? Scopritelo con la nostra recensione dettagliata!
Mettiamo in moto, tra menù e colonna sonora
Le note del nuovo F1 Theme 2018 di Brian Tyler – Che forse già conoscerete per la colonna sonora di Call of Duty: Modern Warfare 3 e Assassin’s Creed IV: Black Flag – ci accolgono all’avvio del gioco e ci accompagneranno durante tutto il corso della carriera. Una volta arrivati nei menù, il gioco vi farà scegliere un avatar fra quelli selezionabili, compreso quello del campione del mondiale E-Sport, Brandon Leigh, le varie livree del casco e i suoi colori.
Fatto ciò, potrete da subito immergervi nell’atmosfera pregna di gomme bruciate e benzina. Come già ci ha abituato Codemasters, oltre alla carriera, possiamo trovare le opzioni per iniziare un gran premio singolo, una prova a tempo oppure una sfida. Tutte queste modalità potranno essere corse non solo con le auto della stagione attuale ma anche con molte leggende su 4 ruote delle epoche passate. Dalla mitica Ferrari 312T fino ad arrivare alla Brawn BGP 001 del 2009 e alle Red Bull RB 6 del 2010.
Eccoci al motorhome
Dopo aver esplorato a pieno il menù e le opzioni decidiamo di addentrarci nel cuore di F1 2018: la carriera. Il nostro pilota dovrà scegliere una scuderia con la quale gareggiare e con la quale, possibilmente vincere il campionato. Pensando in ottica futura, scegliamo con patriottismo di fare da scudiero a Charles Leclerc nella Sauber-Alfa Romeo. Un team piccolo e dalle aspettative molto basse, che comunque potrà fare da trampolino di lancio per il nostro pilota.
La nostra avventura vera e propria comincia dopo un breve briefing, in cui faremo conoscenza dei giornalisti, dei nostri meccanici e dell’immancabile ingegnere di gara: Alex, che ci accompagnerà nel corso delle varie stagioni.
Una volta terminata questa piccola introduzione, avremo accesso al nostro computer che fungerà da menù globale per gestire tutti i nostri parametri, migliorare la vettura e ovviamente per andare in pista. Tale menù non si distacca molto da quello già visto nel capitolo 2017, fatta eccezione per alcuni approfondimenti.
Modifiche all’hub di gioco e al comparto manageriale
Codemasters però ha approfondito ancor di più tutte le meccaniche collegate a questo hub: in F1 2018, le meccaniche della rivalità, dei contratti e della R&S sono rese più profonde, più realistiche e più fruibili. Come potete ricordare, in F1 2017 la meccanica delle rivalità fungeva da obiettivo secondario per il giocatore. Un pilota che, secondo il gioco, era alla pari con le nostre prestazioni, veniva scelto e messo come rivale. Il nostro obiettivo era quello di batterlo raccogliendo risultati migliori in tutto il weekend di gara. In questo nuovo capitolo, suddetta funzione viene leggermente ritoccata dando più libertà all’utente, che può ora scegliere liberamente il proprio rivale, e garantendo ricompense maggiori. Se per il campionato 2017 queste sfide erano di utilità marginale, adesso serviranno ad ottenere una buona quantità di punti risorsa, essenziali per far progredire la macchina.
Anche il nostro pilota potrà contare su ulteriori dati e statistiche utili oltre alla reputazione delle vostre scuderie. Fanno la comparsa valori come quello dell’atteggiamento, diviso in sportività e spettacolarità, e della nostra esperienza. Il primo sarà regolabile grazie alle nostre risposte date nelle interviste, di cui parleremo qua sotto, mentre il secondo si dovrà guadagnare nel tempo, gareggiando e correndo.
Entrambi i valori potranno attrarre maggiormente le scuderie e ad aumentare il valore contrattuale del pilota.
Parte il weekend di gara
Una volta seduti nella nostra postazione. avremo finalmente accesso al weekend di gara, composto da prove libere, qualifiche e ovviamente gare.
Queste sessioni sono in tutto e per tutti identiche a quelle già viste nei capitoli precedenti, con prove libere utili a guadagnare punti risorsa spendibili nell’albero R&S. Arriviamo dunque alla prima domenica di gara, dopo aver passato le giornate precedenti ad affinare la nostra conoscenza di Albert Park.
Carlo Vanzini e Luca Filippi ci danno il benvenuto e precedono la corsa con commenti su piloti e possibili strategie che potrebbero mettere in atto le varie scuderie. Le varie riprese televisive contribuiscono a creare un’atmosfera molto più realistica. Tuttavia, sfortunatamente, il problema delle ripetizioni degli stessi commenti e delle stesse animazioni in più GP prosegue anche in questo nuovo capitolo, e questo fa storcere il naso di fronte ad un coinvolgimento che crolla in alcuni frangenti.
Il ritorno delle interviste
Una volta terminato il GP, avremo l’occasione di parlare con uno dei grandi ritorni di questo F1 2018: le interviste. Al termine delle gare o delle sessioni di qualifica, i giornalisti vorranno sapere la nostra sui risultati, comportamenti della vettura e molto altro. Le varie interviste non saranno fini a sé stesse, ma contribuiranno alla crescita della reputazione del pilota o della scuderia o addirittura a migliorare il morale dei team degli ingegneri della R&S. Una reintroduzione migliorata, che contribuisce ancor di più all’immedesimazione del giocatore nel proprio pilota.
Un sistema di guida più profondo?
Durante il weekend di gara, abbiamo avuto l’occasione di vedere come si comporta sia la nostra vettura sia l’intelligenza artificiale che muove gli avversari. Abbiamo notato dei miglioramenti? Sì, e andiamo ad analizzarli in modo più accurato. Durante 30 giri totali abbiamo potuto apprezzare, pad alla mano, un sistema di guida più profondo e realistico rispetto al passato. Con i vari aiuti, ovviamente, la nostro monoposto sarà molto meno scorbutica e molto più maneggevole anche con cambi di direzione molto violenti e accelerazioni poco controllate. Una volta levati i vari controlli elettronici come ABS o controlli trazioni, la vera furia della nostra monoposto viene fuori, obbligandoci ad una guida con i guanti di velluto.
In questa ultima situazione, abbiamo effettivamente sentito un responso della vettura diverso dai capitoli precedenti, cosa probabilmente dovuta al lavoro approfondito dei Car Handling Designer di casa Codemasters. David Greco, nel terzo diario di sviluppo rilasciato prima del lancio, aveva appunto detto come il sistema fisico di telaio e sospensioni fosse notevolmente migliorato. Durante le varie prove non sono state poche le curve insidiose che ci hanno fatto finire in testa coda o comunque fatto perdere decimi preziosi. Un pedale dell’acceleratore premuto troppo dopo una curva e l’appuntamento col muretto è assicurato! Aggiunta non meno importante è il controllo manuale dell’ERS, che permetterà di sfruttare l’energia incamerata durante le frenate, in fase di accelerazione. Il comando accessibile dal menù rapido consentirà infatti di regolare il consumo e l’utilizzo dell’energia della batteria, per sfruttarlo durante la gara o le qualifiche.
HALO e vibrazione
Importanti anche le modifiche alla visuale dovute all’introduzione del nuovo sistema di sicurezza adottato dalla FIA: HALO. F1 2018 riproduce fedelmente anche questo dettaglio, inserendolo nel gioco ma permettendo al giocatore di togliere la colonna centrale che altrimenti taglierebbe la visuale. Questa opzione è a nostro avviso obbligatoria per coloro che vogliono giocare nei panni del pilota, poiché altrimenti avrebbero una buona parte della visuale oscurata a causa della non tridimensionalità della vista a schermo. Le nostre impressioni, pad alla mano, sono quindi ben più che ottime, complice anche la sensibilità della vibrazione ben controllata, che permette di capire lo stato della vettura durante le curve più insidiose oltre a dare un effetto molto realistico nella normale percorrenza.
Passi in avanti anche con l’intelligenza artificiale?
Parlando invece dell’IA dobbiamo dire di non aver visto particolari cambiamenti. Molti errori comuni nei piloti guidati dalla CPU di questo nuovo F1 2018, potevano essere riscontrati anche nel vecchio capitolo. Ad esempio, allo spegnimento dei semafori della gara, possiamo sfortunatamente notare come la IA non sia ancora perfetta. Dopo i primi metri, infatti, le varie vetture di testa e di coda vanno a compattarsi fin troppo senza riuscire ad effettuare alcun tipo di sorpasso o azzardo perdendo così tempo prezioso.
Il giocatore in queste situazioni è molto avvantaggiato. Anche in fase di sorpasso l’IA gioca a nostro sfavore: azioni di difesa fin troppo aggressive, frenate a volte molto brusche ed inaspettate e tamponamenti vari che a volte possono addirittura causare il ritiro del nostro pilota sono decisamente frustranti. Tuttavia, nonostante nessun grande passo in avanti, solitamente l’IA riesce a dare un senso di competitività a ogni difficoltà, soddisfacendo utenti novizi ed esperti piloti.
Grafica e audio
Nonostante si corra a 300 Km/h, l’occhio vuole la sua parte. Sotto questo punto di vista, Codemasters non ha di certo fatto rivoluzioni nel nuovo F1 2018, ma ha comunque approntato alcune aggiunte che nell’insieme migliorano il tutto. Texture di veicoli e piste sono indubbiamente ben fatti, anche se certi veicoli storici peccano un po’ dal punto di visto di quantità poligonale. Anche i vari fondali sono ottimi e popolati dai vari commissari e da spettatori nel complesso abbastanza credibili. Passando invece ai vari piloti, possiamo notare come siano riportati nel gioco fedelmente, anche se la loro qualità estetica lascia un po’ a desiderare.
L’engine grafico di Codemasters non delude neanche quest’anno, ma confidiamo in una sua evoluzione nei prossimi anni, onde evitare un’ulteriore reiterazione dei medesimi punti deboli.
La riproduzione acustica delle monoposto ci è sembrata incredibilmente ricca ed accurata. Le melodie delle varie PU delle monoposto si esprimono al meglio, e i vari punti della pista come cordoli, ghiaia, erba ed altre superfici rispondono in modo differente a seconda della situazione. Nulla da dire sull’adrenalinica colonna sonora, composta come già detto da Brian Tyler, che ci accompagnerà e ci caricherà durante il corso di tutta la carriera di questo F1 2018.
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