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Fortnite, genitori assumono dei coach per i figli

Da passatempo a vero e proprio eSport: l’evoluzione di Fortnite nelle mani delle famiglie americane

Ha fatto scalpore la notizia di qualche giorno fa, riportata da Good Morning America ed altre testate americane, di alcuni genitori americani che hanno incominciato ad assoldare dei veri e propri coach per migliorare le prestazioni dei figli su Fortnite Battle Royale.

I coach per i videogame non sono assolutamente una novità, basti pensare a Star Craft o a qualsiasi gioco in cui sono campionati eSport in cui queste personalità sono molto presenti. Il fatto che però esistano per un titolo come Fortnite ha, a suo modo, fatto scalpore.

Per molte famiglie statunitensi il gioco non è altro che un hobby qualsiasi, come può essere studiare uno strumento musicale o giocare a football. E come tale, può essere un’opportunità per il futuro dei figli nei vari college. Finanziare quindi un coach per 15 o 20 dollari all’ora per far migliorare il figlio sembra quindi una cosa normalissima. Potevano mancare le critiche? Ovviamente no. La rete difatti si è subito attivata e ha incominciato a fare ironia sulla faccenda.

Per noi tuttavia sembra la normalità. Fortnite è il titolo del momento e come fenomeno mondiale, per alcuni, il giocar bene è quasi come uno status simbol. Il giocare bene al titolo può anche essere un facilitatore sociale, permettendo ai ragazzi di stringere amicizie ed essere accettati da gruppi sociali. Basti pensare che, negli Stati Uniti, gli eSport vengono ormai considerati alla stregua dei vari sport, quindi un ottimo esportivo, così come un ottimo sportivo, potrebbe ottenere una borsa di studio per il college.

Nel caso in cui vogliate dare un’occhiate alle persone che ci sono dietro, e ai prezzi che vengono richiesti per qualche ora di coaching, potete affidarvi a Gamer Sensei. Il sito è già ben noto per i servizi offerti su vari titoli, come Dota o Counter Strike.

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Corrado Papucci

Corrado Papucci

Fruitore del mondo videoludico sin dalla nascita, il mio viaggio inizia partendo dalla versione freeware di Wolfenstein 3D e di Lemmings, passando per le mitiche PS2 e PS3 e le loro svariate perle , e termina ritornando ai cari e vecchi dispositivi dotati di mouse e tastiera. Un gran bel viaggio che spero possa continuare anche verso nuove direzioni e piattaforme. Possibilmente anche economicamente raggiungibili.

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