La Academy of Motion Pictures Arts and Sciences ha annunciato la lista che sono state invitate a diventare membri di essa. Il numero di inviti si aggira attorno ai 928, ilnumero più alto della storia dell’Academy (l’anno scorso aveva raggiunto un record con 774 inviti). Gli inviti fanno parte di nuove regole dei membri per promuovere la diversità nei ranghi dell’Accademy, dopo che le nomination del 2016 hanno portato ad una reazione negativa contro la sentita mancanza di diversità tra di esse. L’Academy ha iniziato i cambiamenti nel 2016, e intende diversificare radicamente i suoi membri per il 2020.
L’Accademy ha esteso gli inviti alle seguenti persone coinvolte in contenuti giapponesi:
– La regista Atsuko Hiyaranagi (Oh, Lucy!);
– Il regista Mamoru Hosoda (La ragazza che saltava nel tempo, Summer Wars, Wolf Children, The Boy and the Beast, Mirai);
– Il regista Sunao Katabuchi (Mai Mai Miracle, In questo angolo di mondo);
– La regista Ru Kuwahata (Negative Space, Perfect Houseguest, Between Times, Something Left, Something Taken);
– Il regista Makoto Shinkai (Oltre le nuvole, il luogo promessoci, 5 cm al secondo, Viaggio verso Agartha, your name.);
– Il regista Sion Sono (Love Exposure, Suicide Circle, Tokyo Tribe, Tokyo Vampire Hotel);
– L’attore Issei Ogata (Silence, Yi Yi);
– La compositrice Yoko Kanno (Cowboy Bebop, Macross Plus, Sakamichi no Apollon, Umimachi Diary/Our Little Sister);
– La designer Keiko Mitsumatsu (Nobody Knows, Umimachi Diary/Our Little Sister).
Lo scorso anno l’Accademy aveva invitato l’attrice Rinko Kikuchi (Sky Crawlers, Pacific Rim), l’attore Hiroyuki Sanada (La spada dei Kamui, Tasogare Seibei, Sunshine) e il regista Takashi Miike (Ichi the Killer, Blade of the Immortal). Negli scorsi anni l’Accademy ha invitato almeno 4 volte Hayao Miyazaki. Nel 2014 ha invitato il co-fondatore dello Studio Ghibli e produttore Toshio Suzuki, nel 2015 ha invitato il recentemente scomparso Isao Takahata, che declinò l’invito, nel 2013 ha invitato il compositore Joe Hisaishi e nel 2009 ha invitato Kunio Kato, dopo che quest’ultimo aveva vinto un Oscar con il cortometraggio La Maison en Petite Cubes.
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