Il Gabibbo è da 16 anni che ha un contenzioso con il creatore di una mascotte di una università americana, adesso si attende l’atto finale.
16 anni fa iniziava una disputa legale tra Antonio Ricci, padre del Gabibbo, e Ralph Carey, il creatore della mascotte Big Red della Western Kentucky University.
Big Red è stata creata nel 1979 ed è conosciuta in tutti gli States tanto che per ben tre volte gli è stato assegnato il premio “Key to Spirit“, dedicato alle mascotte delle squadre durante le gare della “Universal Cheerleading Association“. Come la sua controparte italiana, anche Big Red è stato in tv con la rete televisiva ESPN per spot pubblicitari di successo.
La causa di plagio.
Nel 2003 la Western Kentucky University dopo una segnalazione di Osservatorio Antiplagio, ha fatto causa a Mediaset-RTI e a Giochi Preziosi per 250 milioni di dollari, sostenendo che il pupazzo del Gabibbo fosse copiato dalla mascotte dell’Università.
La causa, portata avanti dalla Crossland Enterprises, la società americana che detiene i diritti di Big Red, si è conclusa con la sentenza di terzo grado emessa dalla Corte di Cassazione prima sezione civile, con sentenza n°503 depositata in data 11 gennaio 2017. La Corte ha confermato il giudizio del tribunale di primo e secondo grado, rigettando l’impugnazione.
La Corte d’Appello di Milano ha riformato la sentenza di primo grado e ha respinto le richieste di Ralph Carey, accogliendo in toto la linea difensiva di Antonio Ricci. La questione, però è stata riaperta dalla Corte Suprema di Cassazione. Pare infatti che, seppur non vi è il reato di “plagio semplice“, potrebbe esserci quello di “plagio evolutivo“.
Le dichiarazioni di Antonio Ricci
Antonio Ricci ha così commentato la sua creatura:
“Il Gabibbo rappresenta il populismo, la pancia, non parla: rutta. Vuol significare che in Tv qualunque banale pupazzo, se bercia o arringa moraleggiando, può ottenere il massimo della credibilità e popolarità. Condannarlo per la voluta banalità delle sue forme, che lo rendono simile a decine e decine di altri pupazzi infantili dalla bocca larga, sarebbe stata una vera e propria assurdità”.
Ha parlato anche delle fake news che sono uscite sulla questione con un comunicato sul sito di Striscia.
Il Gabibbo ha poi aggiunto sul reato di “plagio evolutivo“:
“Se c’è un’evoluzione, io sono l’evoluzione del Gerrothorax, un anfibio estinto appartenente ai temnospondili, che visse nell’ultima parte del Triassico superiore (210-205 milioni di anni fa)”.
E voi besugh…. ehm commodoriani cosa ne pensate di questo contenzioso? Secondo voi è plagio? Fatecelo sapere nei commenti.
Per rimanere informati sul mondo nerd, continuate a seguirci sul nostro sito DrCommodore.it e su Facebook, Instagram, Telegram, YouTube, Discord e Twitch.