A caccia di Pokémon su Pokémon Quest
Dopo gli annunci dei due nuovi titoli Pokemon per Switch, Nintendo ha pubblicato sull’eShop di Switch Pokemon Quest. Questo titolo è da considerarsi un prodotto secondario di GameFreak, dichiaratamente free-to-start, capostipite di un percorso di release che culminerà con l’uscita di Pokémon Let’s Go Pikachu & Pokémon Let’s Go Eevee. Un percorso che parte con un titolo che rivisita alcuni cardini della saga, interpretando alcune meccaniche storiche della saga in salsa tecnica, ma non sempre riuscendoci. Ricordiamo che questo titolo sarà disponibile anche su smartphone nel prossimo futuro.
Pokémon Quest convince? Tuffatevi nell’Isola Cubetti e scopritelo nella nostra recensione!
Un accenno narrativo lascia spazio ai primi passi nel gioco
Spesso prodotti del genere hanno una trama volutamente povera, utile ad introdurci al contesto di gioco, e Pokémon Quest non fa eccezione. Ci troviamo sull’Isola dei Cubetti accompagnati da “Pokebee”, un drone della Silph S.p.A. Appena sbarcati sull’isola, il drone si guasta, dimenticando il nostro nome e tutto quello che sapeva sulla nuova location. Ecco quindi la scusa perfetta per esplorare l’isola, accompagnati inizialmente da un singolo Pokemon. Quest’ultimo è stabilito dal giocatore, tra i soliti starter di Kanto, Eevee e Pikachu.
La preparazione è importante
Le più grandi novità del titolo risiedono ovviamente nel gameplay. In Pokémon Quest non abbiamo l’impianto classico, ma una formula del tutto nuova. Partendo dal sistema di cattura, questa volta è necessario attirare i Pokémon tramite cibi e manicaretti, cucinabili in un apposito calderone. Gli ingredienti e le ricette sono ovviamente la base del tutto; all’inizio basterà cucinare qualcosa di poco pretenzioso, ma con il tempo bisognerà utilizzare ingredienti specifici per attirare i Pokémon dal palato più raffinato. Il sistema funziona, ma solo a metà. Infatti, con il progredire dell’esperienza, il tempo di attesa per cucinare un singolo piatto più che decente diventerà veramente alto ed il premio non ripagherà i vostri sforzi.
Un impianto non remunerativo quanto doverebbe
I Pokémon catturati, molte volte, non varranno l’attesa. Spesso saranno più deboli di quelli che fanno attualmente parte del nostro team; ci ridurremo dunque ad utilizzarli solo come “carne da allenamento” per o membri della nostra squadra. Allenamento che può essere condotto nel nostro accampamento, un hub da cui potremo inoltre partire per le “esplorazioni”. Inoltre, dalla base è possibile personalizzare i nostri amici o abbellire semplicemente la nostra base. Quest’ultima funzione ricorda da vicino la personalizzazione delle basi segrete nei giochi di terza generazione, ma con una peculiarità non da poco. Infatti, gli oggetti (statue, bandiere, cuscini, eccetera) acquistabili tramite dei coupon PM, moneta di gioco non legata ad acquisti in app, non saranno solo estetici, ma ci garantiranno dei bonus che aiuteranno il nostro avatar nel corso dell’avventura.
L’allenamento
Tornando sull’allenamento, questa operazione è divisa in 2 parti. Potremo infatti scegliere se allenare il nostro Pokémon, così da fargli guadagnare livelli oppure per fargli appendere delle mosse. Anche in questo caso, il sistema di avanzamento è interessante, ma ha dei limiti. Infatti, per allenare un Pokémon bisognerà trovare uno o più compagni di allenamento. Questi ultimi, una volta impiegati, abbandoneranno la base per sempre. Per apprendere nuove mosse sarà richiesto un sacrificio di Pokémon numericamente elevato, con il gioco che non sempre ripagherà l’utente con una nuova mossa. Se a tale sistema sommiamo la natura free to start del titolo, avremo un sistema si interessante ma davvero dispendioso e lento.
Il sistema di personalizzazione funziona
Chiude la fase di potenziamento il sistema di personalizzazione dei Pokémon che fanno parte del nostro team. Sarà infatti possibile assegnare delle speciali pietre ad ogni Pokémon in nostro possesso. Questi oggetti miglioreranno gli aspetti tecnici, tra cui la vita del mostriciattolo e l’attacco. Le pietre andranno incastonate negli slot di una speciale griglia, che si sbloccheranno con l’avanzare del livello dei diversi mostriciattoli. Un metodo furbo ed interessante per rendere unici i nostri amici e costruire squadre variegate. È sicuramente divertente imbottire uno Snorlax di pietre che aumentano la vita, in modo da renderlo un Tank, mentre un Eevee e un Sandshrew si occupano di sconfiggere i Pokemon nemici.
Si parte all’esplorazione
Dopo una fase preparatoria abbastanza profonda, si passa all’azione. Pokémon Quest propone dei livelli in cui i Pokémon si muovono ed attaccano in automatico, in un sistema palesemente ideato per favorire l’accumulo di risorse ed esperienza. È importante chiarire però che solo l’attacco base avviene automaticamente, mentre il giocatore è chiamato a selezionare le mosse speciali. Altro fattore importante è l’interattività che gli attacchi hanno con l’ambiente e con i pokemon selvatici. Infatti, tilizzando una mossa vicino ad un albero, questo cadrà; ancora, utilizzando una mossa fisica che presuppone uno spostamento preciso come ad esempio un Riduttore, questa potrà fallire se il Pokemon non è allineato o vicino al nemico. Questa è una feature non da poco, che dona un minimo di profondità ad un battle system altrimenti definibile poco più che mediocre.
Quante insidie!
I livelli di Quest sono ricchi di insidie, tra ondate di Pokémon selvatici, mini boss e boss finali. Non sottovalutate la difficoltà del gioco, perché avventurarsi in un’area non alla vostra portata può portare ad una sconfitta rapida. Ad aiutarvi nel valutare questo rischio c’è un apposito indicatore di forza, che fornisce informazioni sulla potenza della vostra squadra in relazione alla zona che state per esplorare.
Non pensate neanche di riuscire ad accumulare risorse come forsennati, visto che esiste una batteria che regola le quantità di volte che potrete partire per un’esplorazione. Tale batteria si ricarica attraverso i coupon PM o la semplice attesa.
Sarà importante, in definitiva, costruire una squadra di 3 elementi ben allenati attraverso le opzioni che abbiamo descritto sopra. I Pokémon devono essere capaci di sfruttare l’ambiente per ottenere dei vantaggi e di utilizzare le mosse adatte per sconfiggere anche i boss più coriacei.
Pokéacquisti
Nintendo prosegue anche qui il suo modello Free to start, concettualmente diverso dal free to play. In Pokémon Quest esiste infatti un PokéMarket, in cui spendere i nostri PM per ottenere decorazioni, benefit per la base e per i Pokemon che la popolano. Contestualmente, Nintendo offre la possibilità di acquistare oggetti, pietre e decorazioni con soldi reali. Sono oggetti messi a disposizione di chi non ha voglia o tempo per il grinding, ma che cerca comunque svago istantaneo da Pokémon Quest. Per quanto ci riguarda, non abbiamo mai acquistato questi aiuti nella nostra prova, in quanto non ne abbiamo mai sentito il bisogno. Inoltre, non abbiamo incontrato alcun “muro” che ne giustificasse l’acquisto. Lasciamo quindi all’utente la valutazione finale di questo punto; il vostro tempo varrà il prezzo di una microtransazione?
Tempo di bilanci
Pokemon Quest è in definitiva un discreto gioco, in relazione alla fascia d’appartenenza. Game Freak si pone come unico obiettivo quello di divertire l’utente con una formula parzialmente fresca e fuori dai canoni storici della saga. Ci riesce solo in parte, complici i tempi morti insiti nel design di titoli del genere e di un procedere lento nelle parti avanzate dell’esperienza.
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