Una riflessione sull’uso dei social network
Molti dei giovani di oggi non hanno mai conosciuto un mondo senza l’accesso istantaneo a internet e ai social network. Sono i cosiddetti “nativi digitali“, nati e cresciuti circondati dalla tecnologia. Come sappiamo, l’avvento dei social network ha totalmente rivoluzionato il modo in cui le persone interagiscono. Chiunque abbia un profilo su un social network sa, infatti, quanto siano utili per mantenere legami che altrimenti andrebbero persi, magari per la distanza; o ancora, come sia facile fare nuove amicizie, nuovi incontri, grazie anche alle pagine e ai gruppi che permettono di connetterci con gente che condivide i nostri interessi. Amicizie che talvolta si spostano nel piano “reale” della propria vita.
Proprio per questo i social network sono diventati ormai parte integrante della nostra vita, arrivando a essere usati da una persona su quattro in tutto il mondo e dal 91% dei giovani dai 16 ai 24 anni. Facebook è in cima alla classifica dei social network più usati con 30 milioni di utenti solo nel Regno Unito; seguito da Twitter, Google+, Linkedin, Pinterest, Instagram e Snapchat.
Ma crediamo davvero che un uso così massiccio dei social network sia totalmente “innocuo”?
Creano più dipendenza di droga e alcool
Sono sempre più numerosi gli studi condotti sull’uso dei social network, con particolare attenzione verso i giovani. La Royal Society for Public Health (RSPH) ha condotto una ricerca, nel 2017, sull’uso dei social network e il benessere dei giovani, con risultati non proprio incoraggianti.
Ciò che emerge è che l’uso massiccio dei social network ha pesanti conseguenze sulla salute mentale. I più a rischio sono proprio i giovani, in particolare chi ne fa uso per più di due ore al giorno.
Esiste, infatti, una vera e propria forma di dipendenza da smartphone, che sembra colpire il 5% dei giovani ed essere più forte di quella data da sostanze come la droga e l’alcool. Le conseguenze di ciò sono ripercussioni sul benessere e la salute mentale, con lo sviluppo di malattie mentali come l’ansia e la depressione.
Instagram è l’app che provoca più danni di tutte
Sempre nel 2017, la RSPH ha condotto un sondaggio tra i giovani residenti nel Regno Unito. Ai ragazzi è stato chiesto di esprimere tramite un punteggio quanto i social network da loro usati influissero, in negativo o in positivo, su fattori legati al benessere e alla salute. Tra i fattori presi in considerazione, c’erano anche la qualità del sonno, la sensazione di tristezza e solitudine, la propria identità e l’immagine del proprio corpo. Ne è risultato che, tra i cinque social network presi in considerazione, Instagram è quello che più di tutti ha influenze negative sul benessere delle persone, con effetti negativi sul sonno, sull’immagine del proprio corpo e accentuando bullismo, ansia, depressione e tristezza.
Al terzo posto troviamo Facebook, che nonostante condivida gli stessi effetti negativi di Instagram, sembra averne altettanto positivi su altri fattori. I voti più alti sono stati attribuiti all’espressione personale, la costruzione di una comunità e il supporto emotivo.
In cima alla classifica troviamo Youtube come social network più “innocuo”. Sembra avere, infatti, effetti positivi su ansia, depressione e solitudine, ma incide significativamente sul sonno.
I danni alla salute
Analizziamo più approfonditamente i fattori di cui abbiamo parlato più su, partendo dalla qualità del sonno.
Tutti ci siamo ritrovati, almeno una volta, a fare nottata chattando su Whatsapp o guardando video su Youtube. Il sonno è un elemento essenziale dello sviluppo del cervello umano, soprattutto nei giovani. Non è solo necessario per le funzioni che svolgiamo normalmente di giorno, ma è direttamente collegato alla salute sia fisica sia mentale. Gli studi dimostrano che l’aumento dell’uso dei social network, in particolare nelle ore prima di dormire, ha portato a una riduzione nella qualità del sonno; questo perché l’uso delle luci LED interferisce con la produzione della melatonina, l’ormone che induce il sonno. Di conseguenza, è più difficile addormentarsi.
È stato notato inoltre un aumento di ansia e depressione del 70% negli ultimi 25 anni. Ma che ruolo hanno i social network in questo fenomeno? Innanzitutto, il collegamento con la vita degli altri ci pone in una situazione di continua “comparazione”: vedere le altre persone godersi la vita, svolgere attività interessanti, ci fa sentire continuamente come se ci stessimo “perdendo qualcosa” e non stessimo sfruttando al massimo il tempo che abbiamo. Di natura diversa sono invece i problemi che riguardano la propria immagine personale. Ogni ora vengono pubblicate su Facebook 10 milioni di foto, e ciò ha un impatto non poco indifferente sui giovani, soprattutto ragazze, che si trovano a confrontarsi con un’immagine del corpo spesso distorta, modificata, generando sentimenti d’inadeguatezza.
Cyberbullismo e altri fenomeni
Necessario anche soffermarsi su altri due fenomeni: quello del (cyber)bullismo e del “Fear of Missing Out”.
Il bullismo è un fenomeno presente nella nostra società già da prima dell’avvento dei social network, ma con questi ha assunto una dimensione ancora più pericolosa; questo perché è più facile che alcuni contenuti diffamatori diventino virali. Qual è il social network dove avvengono più episodi di cyberbullismo? Ovviamente Facebook, con il doppio degli episodi registrati rispetto ad ogni altro social network.
Relativamente recente invece è il fenomeno chiamato “Fear of Missing Out”, che potremmo tradurre come “paura di perdersi qualcosa”, o più semplicemente “ansia da distaccamento”. Sentirsi in ansia se il proprio telefono è scarico e non si può caricare o quando si rimane senza connessione internet, potrebbero essere due dei sintomi di questo disturbo. Ciò accade perché si sente sempre il bisogno di essere connessi, di sapere che cosa stanno facendo le altre le persone e prenderne parte “per non perderselo”. Tutto questo però causa sensazione d’inadeguatezza, forme di ansia e insoddisfazione.
Le soluzioni proposte
Per far fronte ai danni causati dall’utilizzo intensivo dei social network sono state proposte alcune soluzioni. Un possibile rimedio, già contemplato da Google e che sarà presente in Android P, è quello di porre dei limiti di tempo all’utilizzo delle applicazioni, integrando dei pop-up che riportino i danni che dovuti al troppo utilizzo del telefono.
Molto interessante anche la proposta di inserire una sorta di “avviso” nelle immagini in cui il corpo è stato digitalmente modificato; in questo modo si potrebbero combattere modelli corporei assurdi e favorire il ritorno dell’immagine di un corpo “naturale”.
Altre soluzioni riguardano il formare tutti quelli che lavorano a contatto con i giovani all’uso dei social network, oppure controllare la possibile presenza di forme di depressione analizzando i contenuti condivisi dagli utenti.
Soluzioni non impossibili e perfettamente attuabili che forse potrebbero migliorare l’uso dei social network e ridurre il loro impatto negativo sulla salute mentale.
Che cosa ne pensate? Vi è mai capitato di avere problemi legati all’uso del cellulare? Pensate che le soluzioni proposte possano essere efficaci? Lasciate un commento, fateci sentire la vostra opinione e ricordate, se pensate di avere qualsiasi tipo di problema esistono numerosissimi enti cui rivolgervi. Prendete in mano la vostra vita!
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