Videogioco e fumetto si incontrano in un’istanza dadaista, tra azione, esplorazione ed una spolverata di RPG
Agli inizi del novecento, abbiamo elevato il Cinema ad Arte estremamente dignitosa, con personalità come Giovanni Pastrone e Filoteo Alberini. Ancora prima, nel secolo in cui la penisola ha affrontato una crisi politica senza precedenti, abbiamo portato in grembo personalità come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Botticelli e Brunelleschi. Siamo nel 2018, ed a fronte di una devastante crisi economica, politica e dei valori moderni, l’Italia sta emergendo sul panorama internazionale come un paese capace di rielaborare i costrutti del videogioco contemporaneo. Non solo ottimi giochi automobilistici dalla nostrana Milestone, ma anche giochi dalla elevata dignità artistica – come Last Day of June della famosa Ovosonico. È chiaro: nei momenti critici, ci riconfermiamo artisti dalla invidiabile potenza espressiva.
Questa è la dovuta premessa per arrivare a Super Cane Magic ZERO- progetto che “magico” lo è davvero – dal team bolognese Studio Evil.
Nel genio italiano, la voglia di trasversalità tra Arti differenti c’è sempre stata. Che arrivasse a toccare l’ambito dello sviluppo videoludico, era solo questione di tempo. Nello specifico, stiamo parlando di un gran lavoro di convergenza tra Videogioco e Fumetto – realtà solida e florida in Italia. Ormai i fumetti di Simone Albrigi (in arte, Sio) sono conosciuti da tutti, ed i suoi video sono ormai parte integrante della cultura web. Senza peli sulla lingua: Sio, o si ama o si odia, ma Super Cane Magic ZERO rappresenta l’anello mancante tra queste due posizione estreme.
Un’estetica Dadaista maschera qualcosa di più grande
Tutto di Super Cane Magic ZERO è permeato da un’estetica Dadaista. Questa è mutuata pari pari da quell’universo fatto di personaggi iconici (Dr.Culocane e compagnia) e dialoghi nonsense, inventato dal genio controverso di Sio. Nel contesto interattivo, il tratto peculiare e la verve del fumettista assumono tutt’altra valenza rispetto al contesto statico del fumetto. Colori vibranti, animazioni essenziali, soundtrack gioiosa e suoni contestuali dal sentore nostalgico: di frame in frame emerge un amore spassionato per le cose fatte in modo semplice e pulito. I dialoghi, i nomi degli oggetti, dei personaggi ed anche l’aspetto dei valori endogeni – Fette di Salame e Croccantini – rappresentano il velo di insensatezza che maschera un gioco dalle meccaniche profonde. Queste ultime emergono in modo antitetico e si dimostrano accattivanti fin dai primi movimenti di analogico.
Super Cane Magic ZERO si presenta come un gioco per tutti, apparentemente minimale nel tipo di sfida proposta. Tuttavia, l’Action RPG di Studio Evil ha un discreto livello di approfondimento per i giocatori che hanno più tempo da dedicare allo studio delle meccaniche. Il gioco è imperniato attorno al rapporto giocatore-oggetti. Questi ultimi possono essere afferrati, lanciati e soprattutto mangiati – qualunque cosa essi siano. Ogni oggetto può diventare un’arma da scagliare contro i nemici, ed allo stesso tempo un nutriente per accrescere le proprie statistiche.
Non si gioca con il cibo!
In guerra, tutto vale? Domanda che ci si pone da secoli. In Super Cane Magic ZERO, di sicuro è così: ogni oggetto è una potenziale arma se scagliato con precisione. Il lancio avviene seguendo la freccia ai piedi dell’avatar, direzionabile con l’analogico destro. Cibi, sassi, cactus, addirittura nemici storditi possono essere sollevati e lanciati contro gli ostili, dando vita a situazioni pirotecniche e adrenaliniche. Non nascondiamo che talvolta abbiamo avvertito la pressione di una barra della vita in calo vertiginoso, sotto la morsa di numerosi nemici a schermo. Gli scontri coinvolgono nemici variegati, di diverse taglie, dai diversi move-set e con fattezze diverse per ogni zona.
Così come la mamma ci diceva di fare attenzione a cosa ci si mette in bocca, anche in Super Cane si deve valutare attentamente cosa si vuole ingerire con la pressione prolungata del tasto A. Se da una parte ci sono oggetti dai poteri curativi, o in grado di renderci più forti e resistenti, dall’altra ne abbiamo di nocivi – i quali conferiscono malus di vario genere. Malus e Bonus influenzano il sottostrato delle meccaniche di gioco, composto da una lista articolata di valori passivi e statistiche. I principianti possono ignorare in tutta tranquillità molte delle suddette voci e godere parimenti del gioco, mentre i più esperti si possono divertire a seguirne l’andamento e a coltivarle con criterio, al fine di massimizzare il rendimento del proprio personaggio in battaglia. Suddetti parametri sono influenzati da diversi fattori, come gli oggetti ingeriti, l’equipaggiamento adottato e la progressione negli alberi delle abilità.
Personalizzazione ed influenza in gioco
Il proprio personaggio può portare con sé diverse armi ed indossare diversi tipi di indumento. Ciascun’arma, così come ogni vestito, ha il suo nome ed il suo design fuori di testa. L’arma selezionata influenza il tipo di potere mana (eseguibile con la pressione del Left Bumper), che può essere di vario genere: ad area, a distanza, curativo, eccetera. Quest’ultimo fa coppia con l’attacco fisico (RB) e con la mossa speciale eseguibile con i Trigger – qualcuno ha parlato di bacon?
Di innumerevoli fattezze può essere anche il proprio avatar. Infatti, ogni indumento, inserito negli appositi slot, fa assumere all’alter ego buffi e stravaganti aspetti. La personalizzazione parte dal curioso metodo di impostazione del nome: non libero o casuale, ma determinato dalla scelta tra numerosi prefissi e suffissi, creati di sana pianta dal team. Tramite questa modalità di denominazione, non si corre il rischio di inserire nel gioco un nome altisonante, troppo serio o fuori dall’accordatura buffonesca. Inevitabilmente, ogni nickname ha insita la musicalità ritmata tipica del modo di esprimersi di Sio, così come la sua vena insensata.
Il menù di gioco, piccoli dettagli nella comunicazione che fanno la differenza
La scelta del nome, tuttavia, non rappresenta il primo approccio con suddetta verve. A partire dai menù, troviamo opzioni e comandi rinominati in modi curiosi e paradossalmente vicini a ciò che ogni giocatore pensa quando esegue certe azioni. “Basta” per uscire dal gioco e “Musichette” per regolare il volume del comparto sonoro, per mettere in chiaro fin da subito su che piano espressivo-esistenziale ci troviamo.
Abbiamo elencato solo metà delle sfaccettature di Super Cane Magic ZERO, eppure si può già intendere fino a che livello si spinga la stratificazione del design di gioco. Quest’opera ha numerosi pregi, che sicuramente verranno premiati dal resto della stampa al momento dell’uscita. Il level design è quasi sempre bilanciato, in modo da permettere al giocatore di rifocillarsi quanto basta dopo gli scontri ed esplorare in tranquillità le zone più complesse. Inoltre, aree pensate e realizzate con cura si alternano a zone generate randomicamente. Possiamo dirlo senza remora: se non avessimo tentato più e più volte alcuni passaggi, non ci saremmo accorti della differenza.
Il multigiocatore locale, un vanto nel panorama odierno
Il pregio più grande del gioco è sicuramente la possibilità di giocare in multigiocatore locale. Giocando in più persone, si percepisce il vero potenziale ludico del gioco, a tratti costretto dal single-player. Talvolta si avverte la mancanza di qualcosa che riempia ancora di più l’azione negli stage: quel qualcosa è proprio il secondo giocatore. Oppure il terzo o addirittura il quarto, ciascuno con il suo nome stravagante ed il suo equipaggiamento. Il multiplayer secondo Studio Evil, è declinato nei due modi tradizionali: cooperativo e competitivo.
È gustoso condividere la campagna con un amico, ma lo è ancora di più scontrarsi in un’arena dedicata. La modalità Arena permette al combat system di esprimere tutta la sua magia ludica. Tra oggetti che volano, esplosioni, fendenti e scorpacciate, emerge ciò che nella campagna è amalgamato ad altri elementi. L’inserimento di una modalità multigiocatore locale è una scelta lodevole, in un panorama in cui questa feature si trova sempre meno. Viviamo in una società basata su un’artificiosa e vana socialità a distanza. Riuscire ad avvicinare persona nella stessa stanza, nella stessa istanza, è un potere raro.
Evidenziamo qualche punto critico
Super Cane Magic ZERO non è esente da difetti, ma questi non disturbano il funzionamento generale del gioco. La velocità di movimento del personaggio, se rapportata all’ampiezza delle aree, è leggermente bassa. Raggiungere la velocità massima, comporta lo spostamento prolungato in una direzione e dover ripetere la cosa ad ogni inversione di rotta, può risultare fastidioso e controproducente all’interno della lotta.
Proprio all’interno della lotta, il sistema di puntamento mostra i suoi limiti. Nel meraviglioso caos di sprite animati a schermo, si può perdere la percezione di quale sia la direzione dei colpi del proprio personaggio. Più volte ci è capitato di mancare l’avversario per questo motivo, al netto delle migliori intenzioni. La cosa può risultare fastidiosa, soprattutto quando si è alle strette ed ogni colpo è vitale. Come potete capire, niente di grave, ma che è doveroso segnalare da parte nostra.
Tiriamo le somme su Super Cane Magic ZERO
In Super Cane, lo stile di Sio emerge con inaudita energia, rafforzato dall’interazione e dal movimento collettivo degli elementi a schermo. Tramite un comparto narrativo fresco e simpatico, il giocatore viene accompagnato in una buona esperienza ludica. Terminata la fase iniziale, guidata a livello diegetico, si ha una parte centrale che lascia ampia libertà. È qui che si impara a conoscere nel profondo le meccaniche di gioco, cosa necessaria per affrontare le aree più complesse. Inoltre, ben due modalità differenti offrono numerose ore di gioco, in solitaria o in compagnia – ed un plauso va al multigiocatore locale.
Tante aree ben caratterizzate fanno da sfondo alle avventure del proprio, stravagante avatar. La personalizzazione non incide solo sull’aspetto esteriore, ma pervade anche le statistiche di gioco, che cambiano in base ad armi ed indumenti. Il binomio mangiare-lanciare rende tutto il gioco una scoperta di nuovi orizzonti bellici e culinari; nascondendo, dopotutto, un messaggio educativo: “attenzione a cosa ci si mette in bocca”. La formula unisce un comparto ludico rigoroso ad un’estetica scanzonata ed il tutto è amalgamato al punto giusto. Chi non ama la verve di Sio, rimane incantato dal movimento generale a schermo. Dall’altra parte, chi non è affine alle esperienza interattive ha l’occasione di avvicinarvisi con la giusta comicità, ariete antropologico contro ogni pregiudizio.
Super Cane dove, come e quando
Il gioco è disponibile in Early Access su Steam – Windows, Mac e Linux – al prezzo di 19,99€. Studio Evil annuncerà a breve le date di uscita delle versioni PlayStation 4, Xbox One e Nintendo Switch di Super Cane. Trovate quest’ultimo su Facebook, Instagram e Twitter e potete visitare il sito web per ulteriori informazioni. Inoltre, vi invitiamo a tenere d’occhio i canali social, per non perdervi l’annuncio della release ufficiale. In aggiunta a Super Cane Magic Zero, potete dare un’occhiata alla pagina Steam di Syder Arcade, il precedente lavoro di Studio Evil. Quest’ultimo è uno sparatutto dal sapore anni ’90, che celebra l’era di Commodore Amiga. Avete già giocato a Super Cane Magic ZERO? Avete intenzione di acquistarlo all’uscita ufficiale? Fatecelo sapere con un commento!
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