Carissimi commodoriani, lettori accaniti o occasionali, oggi vi parlerò di LG G7 ThinQ. Esattamente nella giornata di ieri sono potuto andare alla presentazione ufficiale – tenutasi a Milano – del nuovo top di gamma della casa madre LG. In attesa però del sample per una recensione più approfondita, vi parlerò delle impressioni che ho avuto su questo dispositivo.
Le specifiche
Vorrei precisare fin da subito che LG G7 ThinQ non avrà una versione “pro” come altri top di gamma. Fatta questa premessa, possiamo incominciare ad analizzare il prodotto. Il device monta un processore di ultima generazione, uno Snapdragon 845 fino a 64 bit e che lavora alla frequenza di 2.8 GHz. Inoltre troviamo 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna espandibile. Parlare della batteria – e delle sue prestazioni – sarebbe alquanto impossibile, almeno per ora, in ogni caso la capacità è di 3000 mAh e non è removibile. A mio parere, gli elementi più interessanti di questo dispositivo sono l’audio e la doppia fotocamera.
Audio
Una delle caratteristiche degne di nota di questo LG G7 ThinQ sicuramente è lo speaker Boombox. Esso sfrutta sia lo spazio interno della scocca come cassa di risonanza (in modo da amplificare la resa sonora e le performance dell’altoparlante) sia il supporto a DTS:X per generare un suono 3D virtuale anche quando la sorgente è solo stereofonica. Inoltre, se messo a confronto con v30, il suono emesso da G7 risulterà essere molto più corposo.
Fotocamera
Per il device di quest’anno, LG ha deciso di rimanere salda sulla sua strada per quanto riguarda la fotocamera. Infatti, come nei modelli precedenti, LG G7 ThinQ è dotato di una fotocamera a 16 MP con obiettivo grandangolare da 107° (inferiore comunque ai 120° proposti con G6 l’anno scorso..ahia!) oltre ad un’altra fotocamera normale anch’essa da 16 MP. Inoltre con lo sviluppo dell’AI Cam, è stata introdotta una nuova funzionalità davvero particolare, la Super Bright Mode. Sulla carta dovrebbe garantire immagini fino a quattro volte più luminose grazie alla combinazione virtuale di quattro pixel del sensore in un solo pixel reale nella fotografia.
Insomma funzionalità davvero curiosa, chissà come lavorerà su fotografie con tanto rumore di fondo.
Aggiungo: la super bright mode è stata già vista su V30 dopo laggiornl’aggio ThinQ. L’avranno migliorata?
Design e materiali
Le prime sensazioni in assoluto che si provano tenendolo in mano sono: leggerezza – infatti, il peso complessivo è di 162 gr – e di solidità. La scocca è composta di un vetro lucido mentre il frame laterale è di metallo. Il display è un LCD IPS da 6,09″ di diagonale, quindi più grande sia del G6 sia del V30, con supporto alla risoluzione di 3120×1440 pixel. Anche in questo caso troviamo l’amatissimo – o odiatissimo – notch, il quale porterà il rapporto prospettico dello schermo da 18:9 a 19,5:9 , facendoci sembrare la grandezza di schermo citata sopra solo una bazzecola. LG ha adottato una soluzione per l’utilizzo dello smartphone sotto la luce diretta: in parole povere, hanno inserito un quarto pixel di colorazione bianca per aumentare sensibilmente la luminosità.
Tasti, tasti a non finire
Per quanto riguarda la componentistica meccanica, in questo LG G7 ThinQ troviamo 4 tasti dedicati. Sul lato destro troveremo il tastino di sblocco (abbandonando la tradizione di LG di avere il pulsante d’accensione sul retro) mentre sul lato sinistro troveremo quelli per il volume più uno aggiuntivo. Quest’ultimo non è che il tasto di attivazione per Google Assistant. Scelta davvero comoda soprattutto per chi non ha voglia di pronunciare il classico “ok Google”. Infine troveremo nel lato posteriore il sensore d’impronte digitali.
Sistema operativo
A bordo di questo smartphone troveremo Android Oreo customizzato – come sempre – da LG. Con l’implementazione dell’Ai in correlazione al sistema operativo, troviamo diverse funzionalità. La prima in assoluto è la possibilità di riportare lo schermo a 18:9 ma continuando a utilizzare gli spazi affianco al notch scurendo la parte di schermo. Altra funzionalità carina – ma non indispensabile – è il bilanciamento automatico dei colori in base al contenuto che stiamo visualizzando (TrueTone sei tu?). Per il resto troviamo le classiche funzioni di Android Oreo.
Conclusione
Ho deciso di tenere per ultime le mie considerazioni finali, a fronte anche delle promesse fatte da LG. Come già detto in precedenza, lo smartphone tenuto in mano da una gradevole sensazione di solidità e leggerezza. Per quanto riguarda il tasto aggiuntivo per attivare Assistant, posso dirvi che l’ho trovato veramente interessante, anche se le prime volte l’ho premuto pensando fosse il tasto di blocco. L’audio mi ha veramente stupito, soprattutto per l’ingegnosità nell’utilizzare lo spazio in “eccesso” come cassa di risonanza e senza togliere nessun altro elemento – come altri produttori hanno fatto con il jack audio – . I colori dello schermo sono molto vividi e molto luminosi, all’esterno sotto la luce del sole, si riesce a vedere il contenuto a patto di sorvolare sull’effetto specchio del display. Ho riscontrato invece qualche problema nel multi-windows, alcune applicazioni, infatti, non funzionano, ma credo sia più un problema di compatibilità. Il comparto fotografico invece lo reputo buono, dovuto all’obiettivo grandangolare che lo valorizza ancora di più!
Insomma, questo LG G7 ThinQ mi ha soddisfatto ma non mi ha convinto pienamente. Il lancio effettivo sul mercato avverrà a fine maggio con un prezzo di 849€. Ora la vera domanda da porsi è: cosa abbiamo visto di realmente innovativo in questo dispositivo? In attesa della recensione completa noi di DrCommodore aspettiamo i vostri commenti a riguardo!
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