Bentornati! Dopo aver passato in rassegna la serie Galaxy S di Samsung, è giunta l’ora di occuparci della sua nemesi storica Android. Naturalmente parliamo di LG! Sebbene oggi Samsung sia la vincitrice incontrastata del duello, c’è stato un tempo in cui non era così semplice scegliere tra le due. Spesso LG ha proposto delle alternative davvero valide, che in molti aspetti superavano la controparte.
LG: Dottor Jekyll o Mister Hyde? Analisi del brand Android più controverso
La storia di LG è stata da sempre caratterizzata da alti e bassi. Innovazioni capaci di stupire milioni di persone hanno spesso lasciato il posto a flop inspiegabili che hanno fatto crollare le vendite. Abbiamo assistito a esperimenti interessanti come LG G Flex, con il suo display curvo OLED, oppure LG V10, dotato di doppio display. E sono proprio gli schermi il fiore all’occhiello di LG – che non a caso è anche l’azienda leader mondiale del mercato TV.
Prima dello straordinario e inaspettato successo di Huawei, il secondo posto come maggior produttore di smartphone Android spettava a LG. Fino a qualche anno fa, nessuno avrebbe mai immaginato di poter essere testimone di un sorpasso del genere. Eppure, è stata proprio LG a spianare la strada all’azienda cinese – e di seguito vedremo come.
Per capire cosa è successo all’azienda coreana, passeremo in rassegna i device di punta della serie principale: la linea G.
LG Optimus G
Presentato alla fine del 2012, Optimus G è il primo dispositivo top di gamma realizzato dalla casa coreana. Stupisce tutti sin da subito per la qualità costruttiva e l’hardware tecnologicamente avanzato. Non a caso, troviamo infatti a bordo di questo dispositivo tutto il meglio che il panorama mobile dell’epoca aveva da offrire. Un processore Quad Core affiancato da ben 2 GB di RAM, nonché la presenza della connettività LTE e di un’ottima fotocamera, lasciano intendere tutta la voglia di affermarsi da parte di LG. Purtroppo, basta un solo fattore per determinare la sfortuna del telefono: la sua data di lancio. In Italia, infatti, viene commercializzato nel marzo 2013 – in contemporanea con l’esordio dell’indubbiamente superiore Galaxy S4.
LG G2
A detta di molti, LG G2 è un vero e proprio capolavoro. Indicato come il miglior dispositivo prodotto da LG, probabilmente è addirittura il migliore smartphone di sempre in relazione alla sua data d’uscita.
Ma cosa rende G2 così speciale da fare innamorare milioni di persone? Semplice, il fatto di eccellere in ogni ambito possibile. A partire dal design innovativo. Il telefono propone infatti uno schermo – immenso per l’epoca – da 5.2 pollici Full HD in un corpo compatto dalle cornici sottilissime. Ciò è possibile grazie alla totale assenza di tasti sulla parte anteriore – scelta oggi adottata da tutti i produttori – con lo spostamento dei tasti volume e power sulla back cover. Anche sul lato prestazioni non si fa mancare nulla: monta il famoso Snapdragon 800 – processore che ha fatto la storia su Android – che con 2 GB di RAM assicura la fluidità e stabilità del sistema. Innovazioni anche sul versante fotocamera: G2 infatti è uno dei primi dispositivi a montare lo stabilizzatore ottico di immagine OIS, tecnologia in grado di garantire scatti e video di qualità. Una batteria da 3000 mah, connettività completa e un prezzo di listino di 599 euro – che adesso sembrano noccioline per un top di gamma – consacrano il successo commerciale di questo prodotto.
LG G3
Pochi mesi dopo l’uscita di G2, LG è desiderosa di ripetere il successo del predecessore. Sceglie allora di lanciare G3 con anticipo rispetto all’abituale tabella di marcia, in modo di restare al passo con i concorrenti. G3 sulla carta doveva essere uno smartphone fantastico con delle caratteristiche di prim’ordine – e in parte è così.
Eppure, alcune lacune minano con il tempo l’esperienza d’uso. È il primo smartphone al mondo a montare un display da 5.5 pollici con risoluzione QHD. La tecnologia IPS del pannello garantisce colori perfetti e una densità di pixel elevatissima, offrendo risultati spettacolari. Arriva, però, un risvolto della medaglia inaspettato: il processore Snadragon 801 equipaggiato non riesce a gestire bene il display QHD, causando grossi problemi di fluidità e una durata della batteria irrisoria. Tra i difetti di questo modello possiamo annotare anche una ricezione non al top e problemi con il GPS. Ad ogni modo, non possiamo ignorare quella che è la vera killer feature di G3: la fotocamera. Dotata di messa a fuoco laser, è in grado di scattare in soli 0.3 secondi e di garantire stabilità d’immagine grazie all’OIS.
Tirando le somme, le qualità di questo smartphone al netto dei difetti hanno portato a un buon successo di vendite.
LG G4
Presentato nel 2015, LG G4 segna il lento declino dell’azienda. Molti lo ricordano come una disgrazia per chiunque l’abbia comprato. Uno smartphone che ha passato più giorni in assistenza che nelle tasche degli utenti. Questa piaga ha un nome ben preciso, ossia bootloop, un problema che non colpisce solo il G4 ma anche i successivi modelli. Il bootloop – per chi non lo sapesse – causa dei continui riavvi del dispositivo che diventa totalmente inutilizzabile. Il difetto hardware è riconosciuto da LG, che fortunatamente effettua l’intervento di riparazione in garanzia.
Fatta eccezione per questa problematica, G4 è un ottimo telefono che riprende e migliora quanto di buono fatto da G3. Il processore adesso – seppur non al top trattandosi di uno snadragon 808 – riesce a gestire la risoluzione del display, garantendo una buona autonomia. La fotocamera ulteriormente migliorata adesso offre una modalità manuale e un flash adattivo. Chicca finale: la back cover in vera pelle aggiunge allo smartphone un’eleganza unica che lo differenzia dai concorrenti.
LG G5
LG G5 è il primo flop commerciale di LG. Il ricordo del bootloop è ancora ben impresso nella mente dei clienti. Il design da sempre sopraffino elemento distintivo della serie G, fa un passo indietro con G5, rendendolo degno di una mostra degli orrori. Con il nuovo modello, in realtà, l’azienda vuole rivoluzionare il mercato, introducendo il concetto della modularità. Tuttavia, l’assenza di moduli validi e la conseguente fragilità strutturale dello smartphone non convincono i clienti.
Eppure, non è tutto da buttare. C’è infatti un aspetto in cui G5 primeggia: la fotocamera. È uno dei primi smartphone a montare una doppia fotocamera sensata. A differenza dei concorrenti, LG adotta due fotocamere diverse: una tradizionale da 16 MegaPixel e una grandangolare da 8 MegaPixel, in grado di scattare foto e video suggestivi ricchi di dettagli ambientali. Il grandangolo consente di scattare immagini che coprono l’intero campo visivo dell’osservatore. Una funzione molto interessante, specialmente quando ci si trova in viaggio e si vogliono riprendere interi paesaggi o monumenti.
LG G6
Con il nuovo G6, LG torna agli albori proponendo un prodotto validissimo. Uno smartphone bilanciato che ritrova nel design il suo elemento distintivo. Un bellissimo display da 5.7 pollici 18:9 racchiuso all’interno di un corpo in vetro ultra compatto. Colorazioni molto eleganti e cornici sottili inoltre rendono G6 un piacere per gli occhi. Purtroppo, a bordo non abbiamo gli ultimi ritrovati tecnologici: il processore è il vecchio Snadragon 821 – piccola evoluzione dell’820 del G5. Anche i sensori fotografici non sono dei più recenti, di conseguenza non reggono il confronto con la concorrenza. Viene mantenuta fortunatamente la doppia fotocamera grandangolare, leggermente migliorata rispetto al passato.
Ad ogni modo, il rimpianto più grosso di LG G6 è quello di dover fronteggiare Galaxy S8, lo smartphone che domina il mercato Android e oscura tutta la concorrenza. Pur trattandosi di un ottimo prodotto, non riesce a vendere quanto sperato.
LG G7
Per concludere in bellezza, non poteva mancare l’ultimo modello appena presentato! LG G7. Questo dispositivo è la piena incarnazione dello spirito Dottor Jekyll o Mister Hyde. Sul versante delle prestazioni abbiamo un vero e proprio mostro di potenza: monta lo Snapdragon 845 – il processore più potente sul mercato – e 4/6 GB di RAM DDR4. È dotato anche di intelligenza artificiale, che avremo modo di scoprire quando ci saranno maggiori dettagli. Purtroppo, sul lato design sembra che LG abbia toppato un’altra volta: la presenza di un notch anteriore, odiato da molti, non fa altro che alimentare quella sensazione di copia cinese. Inoltre il fatto di montare un display LCD e non AMOLED toglie un qualsiasi senso alla possibilità di nascondere il notch! Rimarrà sempre visibile la differenza cromatica con le cornici. La back cover risulta invece gradevole, con la presenza delle due fotocamere e del sensore di impronte nella giusta posizione. Altra nota dolente la batteria: soli 3000 mah per 6.1 pollici di diagonale sembrano pochi. Ancora è presto per tirare le somme di questo G7: le premesse sono altalenanti, manca poco però per avere delle certezze.