Internet è uno strumento immenso, e forse è proprio la sua vastità a generare una certa diffidenza, soprattutto da parte di chi è poco avvezzo al suo utilizzo. Basti pensare agli utenti che si approcciano per la prima volta all’e-commerce – io ne vedo tanti, e i migliori sono quelli, per così dire, “avanti con gli anni”. I tormentoni ricorrenti sono sempre i soliti: “Sì, ma non mi fido”, oppure “Ti truffano!”, o il sempreverde “Su internet prendono i soldi e poi spariscono!”. E chi più ne ha più ne metta.
E allora, come si può vincere tutta questa ostilità verso il mondo online? La risposta è semplice: con l’informazione! Ecco quindi una breve guida alle truffe più comuni e qualche dritta per non farsi fregare.
Prima regola d’oro del commercio: nessuno regala nulla.
Partiamo dalle basi.
Avete presente quando vedete quel pezzo raro introvabile che cercavate da una vita in vendita su Marketplace a un prezzo che sembra quasi troppo bello per essere vero?
Ecco, probabilmente è troppo bello per essere vero.
Quando si compra online bisogna imparare a porsi le domande giuste, come “Perché il prezzo è così basso?”, oppure “Quanto è affidabile il venditore?”
Nelle principali piattaforme online i venditori sono facilmente riconoscibili. Ma ad ogni modo, è sempre consigliabile cercare in rete il nome del venditore, o meglio ancora leggere le diverse recensioni – laddove disponibili – sia sul venditore stesso sia sul prodotto desiderato.
Il phishing.
Cos’è il phishing?
Si tratta di una truffa che ha come scopo il furto dei dati personali. L’utente riceve un messaggio di posta ingannevole – ad esempio una e-mail che invita a fornire i propri dati di accesso relativi al conto bancario o al profilo social perché il sito avrebbe riscontrato “problemi di registrazione” o simili. Se si crede al contenuto della e-mail e si inoltrano i propri dati come richiesto, questi finiranno nelle mani dei truffatori.
Come comportarsi in questi casi?
Davanti a un messaggio che sembra inviato dal nostro istituto bancario per avvisarci che c’è stato un problema di qualche tipo, la prima cosa da fare è controllare il mittente. Se è un mittente insolito tipo titruffo@ananas.xyz, probabilmente si tratta di una e-mail di truffa. A questo punto, non resta che cestinare la e-mail e lasciarsi i “problemi” alle spalle.
Un ulteriore suggerimento per togliersi qualsiasi dubbio è quello di contattare il servizio clienti dell’ente da cui dovrebbe essere arrivata la comunicazione – anzi, se ci fosse davvero qualche problema probabilmente sarebbero loro a contattarvi!
Il falso d’autore
Siete alla disperata ricerca di un prodotto e finalmente lo trovate su un sito, ma i prezzi sono decisamente troppo bassi.
Attenzione! Potrebbero essere imitazioni di scarsa qualità.
Per distinguere un originale da un falso ci vuole innanzitutto un buon occhio, ma bisogna anche dare un’occhiata al sito Web: mai fidarsi di un sito che non riporta la partita I.V.A. del negozio e tutti i riferimenti per contattare l’azienda, dal numero di telefono all’indirizzo della sede operativa e legale.
La truffa Hot
Altra truffa che ultimamente va molto è il ricatto sessuale.
In cosa consiste? Una bellissima ragazza ventenne vi aggiunge. Iniziate allora a messaggiare, magari scambiandovi qualche frase piccante, o addirittura qualche immagine “proibita”. Ed ecco che arriva la batosta: la sedicente ragazza minaccia di rivelare la vostra chat mostrandola a vostri amici e parenti – a meno che non le inviate un “regalino”.
In questi casi, vale la stessa regola che vi ripetevano anche i nonni da piccoli: mai parlare con gli sconosciuti.
Se non avete ben chiara l’identità di chi cerca di contattarvi, non dategli semplicemente corda.
A questa regola si accompagna una delle più severe leggi di internet: quello che passa dal Web, rimane nel Web. I contenuti che vengono messi in rete vi restano, anche se magari si è convinti di averli cancellati. A maggior ragione, dunque, è meglio evitare di esporsi troppo – e lasciare certi tipi di “tracce”.
La spedizione truffa.
Questo è un problema ricorrente quando si compra anche su siti sicuri, ma da “venditori esterni” alla piattaforma che li ospita – Marketplace di Facebook vi dice nulla?
In questi casi il venditore cerca di convincere l’acquirente a utilizzare metodi di pagamento poco sicuri, primo fra tutti la classica ricarica su carta prepagata.
Inutile dire che al momento della spedizione il pacco non parte,oppure al massimo vi arriva un bel mattone, e i soldi vanno perduti perché il pagamento non è rintracciabile.
Purtroppo, quando si incappa in queste truffe si può fare poco: le piattaforme di vendita per prime declinano qualsiasi responsabilità, dal momento che fungono solo da “vetrine”, e spesso i dati forniti dal venditore al momento dello scambio sono falsi o rubati. Cercare di recuperare i soldi è pressoché impossibile. L’unica soluzione efficace è dunque prevenire: rifiutare sempre modalità di pagamento poco affidabili, e chiedere sempre la spedizione tracciata – costerà qualche euro in più, ma ne varrà la pena.
Il 3×2!
Stiamo parlando dei siti online di “offerte” o i famosi 3×2, che non sono più così sicuri come una volta.
Il nocciolo della questione è sempre lo stesso: bisogna leggere attentamente le condizioni di vendita.
Il caso più eclatante è quello di Girada. Ormai sappiamo tutti come funziona: i prodotti vengono proposti a un prezzo di vendita scontato del 70-80% rispetto al prezzo di listino, e per ottenere l’articolo a quella cifra è necessario convincere tre amici ad acquistare un prodotto con un prezzo uguale o superiore a quello dell’oggetto che intendiamo comprare.
Sembra un affare: ci guadagnano tutti. Eppure, perfino l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato si è mossa di recente per capire se il servizio fosse legale o meno – potete leggere qui la notizia completa.
Il problema principale risiede nel fatto che il processo di vendita non è molto chiaro. A cominciare dai prodotti, che diventano disponibili solo dopo due settimane, ovvero una volta scaduto il periodo di recesso che la legge prevede per gli acquisti online – coincidenze? Per non parlare poi dei metodi di pagamento accettati, tra cui stranamente non figura PayPal.
Questi fattori, tuttavia, non sono sufficienti per bollare il sito come illegale. Anche perché l’elemento scatenante della truffa è in realtà un altro: il fenomeno delle “liste d’attesa”.
La difficoltà di trovare i tre amici necessari per ottenere il super sconto ha portato alla nascita di gruppi di acquisto, liste Telegram che mettono insieme tutti gli acquirenti in modo da dare a ognuno i referral necessari per assicurarsi lo sconto. In molti casi si tratta di liste create esternamente, pertanto non dipendenti dal sito. Inoltre, più queste liste si allungano più si estendono anche i tempi di attesa: i soldi vengono bloccati subito, ma per ricevere l’acquisto potrebbero volerci mesi – sempre che arrivi.
Ultimamente Girada e altri siti affini hanno cercato di ovviare a questo problema promuovendo liste sicure, tramite le quali viene garantito l’acquisto all’utente.
In conclusione
Orientarsi nel mondo dell’e-commerce non è semplice, soprattutto se si è alle prime armi.
Il consiglio più importante che mi sento di darvi è quello di diffidare da qualsiasi sito e venditore che non accetti pagamenti tramite Paypal.
Che cosa e’ Paypal?
Paypal è una società che offre servizi di pagamento digitale e di trasferimento di denaro tramite Internet. In Italia fornisce servizi finanziari ai propri clienti operando quale istituto di credito.
Il punto di forza di Paypal è quello di proporre una modalità di pagamento sicura. Il sito mette infatti a disposizione diverse opzioni, tra cui l’opzione “beni e servizi”, che tutela il pagamento inviato o ricevuto per ben 30 giorni.
Continuate a seguirci su drcommodore.it, e non dimenticatevi di passare nel nostro canale Telegram ufficiale o su Discord per parlare con noi. Naturalmente non perdetevi i i nostri video su YouTube!