Un blackout in una fabbrica Samsung a Pyeongtaek ha mandato in fumo le memorie di molti SSD
Secondo alcune fonti in Corea del Sud e a Taipei, l’impianto Samsung a Pyeongtaek ha subito un blackout di circa 30 minuti. Questo imprevisto, seppur breve, ha generato un impatto economico non indifferente. Si parla infatti di una perdita di “diversi dollari al secondo” e del danneggiamento di 60000 wafer. Se vogliamo essere più precisi, in mezzora è svanito il 3,5% della produzione mondiale di questo tipo di memorie.
Fortunatamente il danno è limitato: Samsung ha una piccola scorta di chip che dovrebbe consentirle di arginare l’imprevisto. La soluzione “definitiva” è comunque quella di aumentare la produzione; idea che potrebbero adottare anche i concorrenti per sfruttare il problema di Samsung.
Una possibile conseguenza nel breve periodo è l’aumento dei prezzi delle memorie ma, eventualmente, dovrebbe essere una cosa provvisoria. Sotto questo aspetto inoltre, lo scenario appare abbastanza incerto: i prezzi delle memorie SSD dei concorrenti potrebbero salire? Oppure adotterebbero una politica di prezzo aggressiva per attirare nuovi consumatori? La serie EVO di Samsung è tra le più consigliate, ma se la differenza di prezzo rispetto ai concorrenti dovesse crescere, molti utenti potrebbero valutare altre opzioni. Insomma, vedremo come si evolverà la situazione.
Inoltre va segnalato che a fine mese Samsung inizierà l’espansione della fabbrica di Xi’an che è stata costruita nel 2014. L’impianto attualmente produce 120.000 wafer al mese, ma la produttività salirà di 200.000 unità alla fine dei lavori. Grosso investimento da parte di Samsung, che ha già registrato un aumento del proprio fatturato grazie al maggior numero di smartphone venduti e all’aumento di prezzo di questi ultimi.
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