Tempi di cambiamento per gli astronauti della ISS. Molto presto infatti potrebbero ritrovarsi a girare per la stazione con l’equivalente di T.A.R.S., il simpatico robot di Interstellar.
Crew Interactive Mobile Companion, per gli amici CIMON
Questo è il nome del piccolo drone di forma sferica che giungerà sulla ISS verso il giugno di quest’anno, al seguito di Alexander Gerst. Questo astronauta, nel periodo che andrà da giugno a ottobre di quest’anno, avrà tra le altre cose il compito di testare le funzionalità di questo piccolo gioiello della tecnica. In particolare in tre momenti ben precisi avverrà l’interazione fra i due: saranno effettuati esperimenti con i cristalli, si cercherà di risolvere il cubo di Rubik e si eseguirà un esperimento medico sfruttando il drone come cam volante intelligente.
Cosa fa
Già, ma precisamente a cosa dovrà servire? Il suo compito sarà quello di offrire supporto ai membri dell’equipaggio, mostrando sul suo schermo i procedimenti da eseguire, oppure proponendo direttamente soluzioni ai problemi che si potranno presentare.
Avrà inoltre l’importante compito di analizzare gli effetti psicologici che prodotti da una prolungata missione nello spazio.
In questa prima missione CIMON avrà a disposizione solo una quantità limitata di abilità. Grazie alle capacità di apprendimento di cui è dotato,potrà imparare nuove funzionalità nel corso del tempo.
Cos’è
Come probabilmente avrete già intuito, il droide può contare sull’appoggio a una rete neurale.
Più precisamente si basa sulla AI sviluppata da IBM: Watson. Questo permetterà al drone di imparare a interagire sempre meglio con l’equipaggio; apprendendo modi e metodi per la risoluzione dei problemi che possono comparire nel corso di una missione spaziale.
Il drone in questione ha un peso di circa 5 Kg ed è stato realizzato mediante la stampa in 3d da Airbus in collaborazione con IBM.
Come dice Manfred Jaumann di Airbus:
“In breve, CIMON sarà il primo sistema di missione e di assistenza al volo basato sull’intelligenza artificiale. Siamo la prima azienda in Europa a portare una specie di cervello volante sulla ISS e a sviluppare l’intelligenza artificiale per l’equipaggio a bordo della stazione spaziale”.
Il progetto è stato ideato in previsione di future missioni a medio e lungo termine, come per esempio viaggi su Marte o sulla Luna. In tali missioni è infatti probabile che il carico di stress a cui è sottoposto l’equipaggio diventi notevole, e un aiuto “robotico”, non può che far bene!