Le artlang sono lingue artistiche, ovvero linguaggi di fantasia per cinema, letteratura e TV. Pronti a scoprire le lingue più belle nate dal genio degli autori?
NuqneH! Vi ho appena salutato in lingua klingon. Beh, non è come un vero e proprio “ciao”: i klingoniani non salutano, ma chiedono subito “Cosa vuoi?”.
Le lingue artistiche, o artlang, sono linguaggi inventati per un’opera, come un film, un libro o una serie TV.
Ideare una lingua è complesso, ma anche molto divertente e creativo: bisogna avere regole grammaticali con tanto di eccezioni per imitare un linguaggio reale, ci sono dei dialetti, dei modi di dire… Ma noi nerd lo sappiamo bene!
Le opere che amiamo comprendono spesso lingue di fantasia, soprattutto in quelle fantasy o fantascientifiche.
Che ne dite di una bella lista delle lingue inventate più amate e più famose? Partiamo!
Serpentese – Harry Potter
Il Serpentese, o Parseltongue, è la lingua parlata dai serpenti nella saga di Harry Potter. Harry stesso è un Rettilofono (nome specifico per chi è in grado di padroneggiare questo linguaggio): apprese l’abilità dopo che Voldemort tentò di ucciderlo da piccolo, trasformandolo involontariamente in un Horcrux. Questa capacità è (erroneamente) associata alle Arti Oscure: Voldemort e Salazar Serpeverde sono tra i più celebri maghi a capire e parlare il Serpentese, ma anche il buon Albus Silente comprende questo misterioso linguaggio.
La lingua viene descritta come un insieme di “suoni sibilanti”: per la creazione del linguaggio venne contattato Francis Nolan, professore in Fonetica all’Università di Cambridge. Nolan diede corpo al Serpentese non definito dei libri, creando i suoni, una semplice sintassi e alcune regole grammaticali.
Il Serpentese è poi stato ampliato dai fan, con dizionari, regole linguistiche più approfondite e nuovi vocaboli: se volete cimentarvi nell’apprendimento della lingua, Internet è ricco di strumenti e lezioni!
Lingue elfiche: Quenya e Sindarin – Signore degli Anelli
J.R.R. Tolkien non è solo uno scrittore, ma un genio della linguistica dalla creatività illimitata. Sono molti i contenuti, le storie e i progetti che il papà de Il Signore degli Anelli ci ha regalato nel corso della sua vita, tra cui molte lingue artistiche complete e approfondite.
Nel mondo di Arda non esiste una sola lingua degli Elfi: il loro linguaggio più antico è chiamato Quenya, da cui poi derivano il Sindarin (la lingua che sentiamo parlare ne Il Signore degli Anelli) e altre forme dialettali a seconda della tribù.
Tolkien trattò l’elfico come una vera lingua, creandone un decorso storico e numerose varietà: creò una prima bozza del Quenya nel 1912, arricchendolo di regole e idiomi fino alla sua morte. Di fatto, la lingua degli elfi nacque prima dello stesso mondo fantasy in cui vengono ambientate le vicende della Compagnia dell’Anello.
Quenya e Sindarin prendono ispirazione e tratti da numerose lingue esistenti: latino, spagnolo, italiano, greco antico… Il professor Tolkien era esperto in molti idiomi, sia contemporanei che storici!
Esistono anche numerose associazioni che si occupano dell’insegnamento delle lingue di Arda, con tanto di libri di testo e corsi.
Non avete più scuse per non imparare l’elfico!
Klingon – Star Trek
Il Klingon è forse la lingua che più simboleggia l’essenza nerd. L’idioma di Star Trek vanta numerosi fan e una certa notorietà anche tra i “comuni mortali” che non hanno nemmeno idea di cosa sia la USS Enterprise.
Nel 1980 la Paramount Pictures commissionò il lavoro a Marc Okrand. Il linguista creò una lingua molto gutturale, con la sequenza frasale Oggetto Verbo Soggetto per dare un suono più “alieno” al linguaggio Klingon.
Nel mondo esistono pochissime persone in grado di parlare fluentemente klingoniano: la lingua ha una pronuncia complessa e molto “selvaggia”, adatta ai fieri guerrieri che la parlano.
Questo non ha impedito ad alcuni appassionati di tradurre per intero numerose opere letterarie in Klingon, come l’Amleto di Shakespeare e A Christmas Carol.
Nel video poco sopra potete vedere una scena tratta da quest’ultima opera di Dickens, è davvero spassosa!
Na’vi – Avatar
Il film campione di incassi Avatar è stato curato nei minimi particolari, soprattutto per la cultura e le tradizioni della civiltà di Pandora.
In particolare, il regista James Cameron era deciso a creare una lingua speciale per la popolazione aliena: per questo ha scelto il linguista Paul Frammer dell’University of Southern California come creatore del linguaggio Na’vi.
Il buon Cameron diede piena libertà al professore, con soli due “semplici” criteri da rispettare: la lingua doveva essere realisticamente apprendibile dagli umani a contatto con i nativi di Pandora e non assomigliare a nessuna lingua esistente.
Frammer lavorò sodo per creare il Na’vi: al momento del primo “Ciak, si gira!” il professore aveva inventato oltre 1000 vocaboli e definito regole grammaticali e di sintassi. Il linguista rimase sul set per tutta la durata delle riprese del film in modo da insegnare la lingua agli attori e correggere le pronunce.
Il lavoro continua anche dopo l’uscita della pellicola al cinema: Cameron e Frammer sperano in una diffusione sempre maggiore della lingua, dato che in previsione ci sono ben 4 sequel di Avatar in uscita dal 2020 in poi.
Dothraki e Valyriano – Il Trono di Spade
Concepite da George R.R. Martin solo parzialmente, le lingue Dothraki e Valyriano sono ormai entrate a far parte della pop-culture grazie all’enorme successo de Il Trono di Spade.
Il Dothraki è la lingua madre dell’omonimo popolo nomade che cavalca per lo sterminato “mare d’erba”, cercando nuovi villaggi da razziare e cacciando. Daenerys Targaryen ne diventerà regina, anzi, khaleesi.
Il Valyriano è la lingua dell’antico impero Valyriano, ormai non più esistente: il linguaggio viene ancora parlato in ristrette cerchie della società.
In occasione delle riprese della serie tv, i produttori si affidarono alla Language Creation Society per entrambi gli idiomi: il contest indetto per la creazione delle lingue venne vinto dal giovane David J. Peterson.
Il linguista fornì testi e dischi registrati in modo che gli attori imparassero rapidamente le lingue e che risultassero convincenti e naturali. Il primo linguaggio che crea Peterson è quello Dothraki, mantenendone lo spirito che Martin aveva delineato nei libri.
Dothraki e Valyriano hanno avuto un grande impatto sulla cultura mondiale dopo le prime stagione de Il Trono di Spade: ben 146 bambine sono state battezzate col nome di Khaleesi, e sicuramente la maggior parte di noi saprebbe cosa rispondere alla frase “Valar Morghulis”!
BONUS: Linguaggio circolare alieno – The Arrival
Non vorrei barare, ma questa “lingua” si merita senz’altro un posto in questo articolo!
The Arrival è un film del 2016 diretto da Denis Villeneuve, con Amy Adams e Jeremy Renner. Non è la solita pellicola fantascientifica sulle invasioni aliene, ma mostra i contatti con esseri extraterrestri da un altro interessante punto di vista: il linguaggio.
In effetti, comunicare con un essere umano che non parla la nostra lingua è già molto difficile: come si può parlare a un essere che non è nemmeno terrestre?
La lingua creata per questo film è formata da logogrammi, ossia tratti grafici che esprimono una parola, un concetto o una frase. È un sistema di trascrizione particolare, come il cinese.
Gli eptapodi, gli alieni invasori del film, non emettono suoni comprensibili, ma “scrivono” utilizzando getti d’inchiostro che diffondono dai loro tentacoli: formano dei segni circolari che quasi assomigliano alle macchie lasciate sulla scrivania dalle tazze.
Con oltre 100 logogrammi creati, i linguisti hanno dato vita a un linguaggio diverso da qualunque altro: gli alieni del film non hanno una percezione del tempo e della comunicazione lineare come noi, ma circolare, proprio come la loro scrittura. La linguista interpretata dalla Adams si immerge così profondamente nel linguaggio eptapode che cambia modo di pensare e percepire il tempo.
Questa è un’ipotesi realmente esistente, quella di Sapir-Whorf, teoria per cui il linguaggio che parliamo influenzerebbe in nostro modo di pensare, agire e comprendere.
Siete degli appassionati di qualche lingua di fantasia, o avete provato a cimentarvi in corsi e letture? Quali altre lingue aggiungereste alla lista?
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