Ecco la recensione della Espansione 1 del discusso Destiny 2!
Il lancio di Destiny 2 non è stato, come solito dire, “flawless”. Tra i vari errori di connessione presentatisi agli utenti dotati di particolari tipi di router, uniti all’incapacità di Bungie di far fronte al problema, il gioco si è creato attorno un alone che ne occulta le qualità. Sia chiaro: Destiny 2 è lontanissimo dall’essere un gioco come si deve, ma non è nemmeno impraticabile e disgustoso come l’utenza più sboccata vuole far credere. Il gioco ha tanti punti di forza quanti sono i punti deboli.
L’obiettivo di Bungie, per lo sviluppo in itinere di Destiny 2, è proprio quello di rafforzare i punti di forza ed erodere i punti deboli. La Maledizione di Osiride è già discussissima sul web, vediamo dunque come modifica il gioco base e se è stata realizzata nel rispetto di suddetto obiettivo.
Recensire un gioco – od un’espansione, in questo caso – a dovere, implica una certa dose di anticipazioni. Lettore, nonostante il nostro impegno, da ora in poi sei esposto a spoiler. Continua a tuo rischio e pericolo. Guardiani, si comincia!
Vediamo i nuovi contenuti, prima di commentarli
Prima di commentare i singoli aspetti di questa espansione, è giusto che chi legge sappia esattamente come arricchisce il gioco base. Non solo una nuova porzione narrativa e l’aumento del level cap! Ecco i contenuti di questo primo major upadate, che porta Destiny 2 alla cosiddetta “Stagione 2”.
Le novità in un comodo elenco
- Una nuova porzione di storia che si concentra sulla figura di Osiride, il maestro Stregone di Ikora
- Un nuovo spazio pubblico sul pianeta Mercurio, in cui l’Area Social è nientemeno che l’ambito faro del primo Destiny – che era raggiungibile tramite le Prove di Osiride
- Una aggiunta alla lista assalto, con ben due missioni prese dalla campagna dell’Espansione
- Nuove Avventure sul pianeta Mercurio, disponibili dopo il completamente della campagna principale
- Un nuovo Evento Pubblico su Mercurio ed una Cassa Segreta nel Faro
- Nuove missioni dedicate alle armi, alle quali si accede dal Faro dopo il completamento della campagna principale
- Aumento del livello di Luce massimo a 335
- Nuove armi e armature esotiche
- Nuove sezioni aggiunte al Raid “Leviatano”, il Divora Mondi
Ora che tutte le introduzioni sono chiare, procediamo con la critica vera e propria – ricordiamo che “critica” non indica un’analisi in negativo, come i più sono portati erroneamente a pensare.
Osiride, i Vex e la Foresta Infinita – La Trama
Destiny 2 ha comportato l’eliminazione delle Carte Grimorio, il sistema che nel primo capitolo permetteva ai giocatori di approfondire la lore dell’universo narrativo. In assenza di questo sistema – un po’ farraginoso ma efficace – Destiny 2 avrebbe dovuto fugare dubbi ed approfondire aspetti specifici con il solo scorrimento della trama di gioco, cosa non avvenuta con la versione base, ed in fin dei conti nemmeno con questa prima espansione.
Le interessanti premesse narrative
La storia aggiuntiva si concentra sulla figura dello Stregone emarginato: Osiride, maestro di Ikora Rey. Il ritrovamento su Mercurio dell’involucro di Sagira – lo spettro di Osiride – allerta l’Avanguardia. Il giocatore viene mandato a controllare. Ben presto si viene a conoscenza di un dato sconcertante: il cuore di Mercurio è stato svuotato, ed al suo interno è stata costruita una macchina Vex in grado di simulare varie configurazioni dello spazio-tempo.
Osiride, all’interno della Foresta Infinita – una ambientazione sospesa tra le possibili realtà – viene allarmato dalla confluenza di soldati Vex proveniente da epoche diverse. L’ipotesi è la seguente: i Vex, grazie alla nuova macchina, hanno trovato un punto dello spazio-tempo in cui il loro dominio è incontrastato. I Guardiani hanno un obiettivo: fare in modo che quel futuro non si verifichi mai.
Le premesse, come si capisce, hanno un potenziale enorme. Giocare con lo spazio-tempo, apre a sviluppi imprevedibili, come recenti opere videoludiche e non ci hanno insegnato. Vediamo se le vicende di questa prima espansione riescono a dare valore aggiunto a Destiny 2.
Uno svolgimento non proprio efficace
Il racconto scorre tra alti e bassi: l’euforia dovuta alle premesse narrative viene smorzata da delle missioni che non riescono a trovare indipendenza. La ricerca di Panoptes, l’entità Vex dietro al piano di dominio, si articola in missioni che sono una un deja-vu dell’altra. La cosa rientra perfettamente nel concetto di fondo: un viaggio attraverso diverse possibili realtà, che differiscono per dettagli e non per la loro struttura, ma l’impatto sul giocatore è un altro.
Non ci aspettavamo di giocare a lungo, questo è chiaro, ma nemmeno di completare la campagna principale in circa tre ore. Tre ore di missioni che per diverse sezioni sono strutturalmente identiche, a parte qualche momento brillante e la gradevole boss fight finale.
Complice il riciclo delle ambientazioni e degli obiettivi: un backtracking narrativamente forzato ci porta ad affrontare nuovamente il mid boss Pyramidion e a calpestare i territori già calpestati del Nessus. La Foresta Infinta, sarà anche tale nella lore, ma di certo non lo è ludicamente. La monotonia è preponderante, e viene sconfitta solo dalla potenza scenografica che da sempre contraddistingue Destiny.
Un impatto scenografico notevole
Come al solito, il level design di questa espansione è strutturato in modo tale da guidare il giocatore attraverso l’osservazione degli ambienti. Ancora una volta, la cura maniacale di Bungie nel realizzare i percorsi si manifesta con energia. Più volte ci siamo fermati a realizzare screenshot di splendidi panorami, o ad osservare dei dettagli nei modelli.
È questo il punto di forza che ci ha permesso di controbilanciare il malcontento dovuto ad una trama che non prende il volo e a delle missioni maledettamente ripetitive. Laddove le situazioni non offrono momenti di spessore – a parte la sopracitata boss fight finale – ci pensano il paesaggio, la qualità delle strutture, del loro posizionamento nello spazio e l’estetica inconfondibile di Destiny a tirare su la qualità generale.
Ma il senso di vuoto è profondo
L’impressione che abbiamo avuto dopo la cutscene finale è la stessa che abbiamo avuto con alcune espansioni di Destiny – tutte, meno che Il Re dei Corrotti – ovvero di vuoto, amaro in bocca, con delle parole pendenti dalle labbra: “Mi aspettavo di più”. In assenza delle carte Grimorio, La Maledizione di Osiride avrebbe dovuto sopperire con un comparto narrativo più profondo e ramificato.
Dedicare un’espansione alla figura di Osiride è stata un’ottima intuizione, ma in fin dei conti la sua realizzazione finale non aggiunge niente alle nostre conoscenze. Di Osiride sappiamo solo le fattezze ed un’infarinatura del background, poco di più di quanto conoscibile attraverso le vecchie Grimorio.
Un’esile impalcatura
Per i giocatori che sono stati stregati dall’Universo narrativo di Destiny, dai suoi misteri, la sua componente mistica e il suo alone epico, lo sviluppo narrativo è importante. Già negli anni del primo capitolo ci lamentavamo della inconsistenza narrativa delle espansioni, ma quantomeno esisteva un modo per venire a conoscenza dei dettagli più sottili, che – seppur in differita – dessero corpo all’impianto.
Ora abbiamo tra le mani uno scheletro, un’esile impalcatura per qualcosa che – ancora una volta – appare tirato per i capelli e sviluppato con fretta. Quantomeno non si ha la sensazione che la porzione di trama sia stata estratta dal gioco base per essere venduta separatamente, come fu – in modo nemmeno velato – per le prime due espansioni di Destiny.
Dire: “Cosa vi aspettavate? Lo sappiamo tutti che le prime espansioni di Destiny sono così”, non lo accettiamo come scusa. L’obiettivo dei sequel, oltre che espandere, è migliorare l’offerta dei predecessori.
In fondo in fondo…
Tirando le somme – prima di passare al resto – si può dire che la trama di Destiny 2: La Maledizione di Osiride non sia affatto convincente. A fronte di una scenografia d’eccezione – come ci ha abituato Bungie – ci troviamo tra le mani delle missioni ripetitive, una campagna che porta forzatamente l’utente a rigiocare alcune porzioni ed una trama che aggiunge poco di nuovo all’universo narrativo. Non fermiamoci qui, perché l’espansione non è tutta trama: vediamo come è stato migliorato l’end-game ed i nuovi equipaggiamenti.
Mercurio, il Faro e la nuova area esplorabile
All’aggiunta di nuove punti di aggregazione tra guardiani siamo stati abituati fin da “Il Casato dei Lupi”, seconda espansione del primo Destiny, dunque con La Maledizione di Osiride arriva un nuovo punto di incontro, oltre che una parte esplorabile di Mercurio.
Il Faro, bentornato
Il Faro, ambientazione già vista in Destiny dai pochi riusciti a superare le Prove di Osiride, è diventato una nuova area di Destiny 2. Purtroppo la zona è ristretta e non comprende tutte le stanze che erano presenti nel Faro. La cura maniacale con cui ogni dettaglio estetico è stato messo la suo posto, tuttavia, non riesce a mascherare il fatto che questa zone è utile solo per la presenza di Fratello Vance.
Oltre a lui, e le sue missioni – delle quali parleremo più avanti – non c’è nient’altro. L’accesso a questa zona avviene tramite un portale situato in una posizione sopraelevata di Mercurio, rendendo poi la nostra discesa verso l’area giocabile molto scenografica. La nostra presenza nel Faro si limita a quei pochi minuti obbligatori ai fini della trama, e ai pochi secondi che si impiegano per accettare una nuova missione.
Mercurio, area giocabile, ma…
La nuova area giocabile è di impatto. Fermatevi a guardarla dall’ingresso alla stanza di Fratello Vance: una forma circolare centrale, circondata da strutture geometriche, anticipa il portale piramidale verso la Foresta Infinita, che risiede in fondo alla mappa. Il sole cocente dà un aspetto antico, sgretolato, che è estremamente suggestivo. Il terreno “calpestabile” è tuttavia estremamente ristretto rispetto alle aree presenti sugli altri pianeti.
La Foresta Infinita, accessibile durante le missioni di Fratello Vance, non è di aiuto in tal senso: aumenta si la quantità di area giocabile introdotta con questa espansione, ma non aumenta certo la varietà – come già detto nel precedente capitolo della recensione. Commisurato all’area giocabile è anche il numero di attività post-campagna introdotte con La maledizione di Osiride, vediamole nei prossimi paragrafi!
Le Avventure, il nuovo evento pubblico e altre attività
Togliamoci di torno questa peso: solite pattuglie, quattro forzieri, Bungie ha messo pochissimo impegno nella componente esplorativa dell’end game. Con il resto, l’affare non migliora.
Le Avventure di Fratello Vance
Dopo il completamento della campagna, viene sbloccato l’accesso alle Avventure su Mercurio: queste ultime ci riportano nella Foresta Infinita con modificatore eroico, a ripetere – con minuscole variazioni – quanto visto durante la campagna. Un lungo tunnel attraverso delle strutture sospese, intervallato da piccoli momenti di sparatoria. Niente più, niente meno. Se vogliamo mettere le zampe sul nuovo equipaggiamento, questa è la via.
L’evento pubblico convince
Il nuovo evento pubblico su Mercurio è ben strutturato. La suddivisione in fasi dà corpo all’esperienza – di circa 10 minuti. Questo rappresenta un altro dei modi per ottenere le nuove armi, assieme alle Avventure, le Pattuglie e gli Assalti. L’evento si snoda in quasi tutta la superficie di Mercurio, portandoci anche in dei pinnacoli esterni accessibili tramite dei Cannoni a Uomo. Cosa è stato costruito prima, la mappa o l’evento?
Leviatano – Il Divora Mondi
La Maledizione di Osiride ha portato con sé anche una nuova Incursione: Il Divora Mondi. Da adesso, a fianco di Leviatano, potremo selezionare questo nuovo Raid. Le Incursioni di Destiny sono sempre stato il punto più alto in termini qualitativi: un level design brillante, capace di offrire una sfida impegnativa e al contempo di accompagnare il giocatore attraverso l’esplorazione di ambienti dalla realizzazione sublime.
Il Divora Mondi nel dettaglio
Purtroppo, non abbiamo materiale a sufficienza per parlare come si deve della nuova Incursione. Necessitiamo di ulteriore tempo per mettere alla prova questa nuova porzione di gioco, e vi invitiamo ad unirvi a noi per lavorarci insieme. Trovate in calce il nickname PSN del sottoscritto. Aggiorneremo questo paragrafo in futuro.
Difettucci strutturali
Attività bloccate
Purtroppo il lancio dell’Espansione è stato accompagnato da un problema che tuttora rimane, del quale Bungie si è dovuta scusare (Già al lancio arrivarono delle scuse ufficiali per i problemi relativi alla rete): l’arrivo della nuova espansione ha precluso il completamento di alcune attività agli utenti che sono rimasti alla versione base. Fortunatamente la cosa è stata quasi risolta con l’aggiornamento del 12/12/2017.
Effettivamente era diventato impossibile completare Obiettivi/Trofei della versione base senza sborsare altri soldi per l’Espansione 1, e questo rappresenta una violazione dei termini sottoscritti in fase d’acquisto. Per questo caso, giustamente, è scoppiata una polemica nei confronti di Sony: quest’ultima non è stata capace di far fronte al problema, negando il rimborso agli utenti malcapitati. Microsoft dalla sua parte ha concesso – agli utenti richiedenti – il rimborso.
Visto che anche Xbox Live si sta muovendo verso le politiche di rimborso tipiche degli store digitali su PC, molti utenti di PlayStation Network stanno chiedendo che la casa madre adegui il proprio comportamento a quello delle concorrenti. Rimane acceso il dibattito, stiamo a vedere.
Il Lente di Prometeo, arma fuori misura
Un altro problema piuttosto grave è rappresentato dall’arma esotica che ha raggiunto il successo grazie alla distribuzione di Xur: il Cannone Laser “Lente di Prometeo”. Quest’ultimo sta spopolando in Crogiolo, la modalità competitiva, ma perché? L’arma è nettamente fuori dai limiti di potenza, ed è capace di annientare sia l’armatura ché energia dei guardiani in pochi secondi. A quanto pare la cosa non è intenzionale, come si evince da un tweet che arriva da Bungie.
Prometheus Lens shipped with a bug. We’ll address the issue and talk solutions in ‘This Week At Bungie’ on the blog.
— DeeJ (@DeeJ_BNG) 6 dicembre 2017
Tradotto: “Il Lente di Prometeo è stato inserito con un bug. Ci occuperemo del problema e dibatteremo le soluzioni ne “Il settimanale di casa Bungie” sul blog.“
Come potete vedere, il gioco è ancora lontano da una forma smussata, e Bungie continua a scivolare su delle grosse bucce di banana.
UPDATE: Il problema sembra essere stato risolto con una patch.
In conclusione?
Dunque, Espansione 1 si, od Espansione 1 no? Rimandiamo le considerazioni finali al prossimo appuntamento, quando la recensione verrà aggiornata con la parte relativa alla nuova Incursione. Nel frattempo, facci sapere la tua nei commenti: comunicaci la tua esperienza con Destiny 2, se hai riscontrato altri errori e quali sono a tuo avviso i punti di forza di questa espansione. Ti invitiamo inoltre a lasciare il tuo nickname di PSN per giocare assieme alla redazione di DrCommodore.it!