Cari lettori, commodoriani e non, oggi parliamo di Xiaomi Mi Max 2, uno smartphone che ha fatto della dimensione spropositata una caratteristica peculiare. Chi lo vede come un difetto non ha capito il senso del phablet in oggetto!
La confezione è un po’ scarna: spilletta per il carrellino della SIM, caricabatterie con ricarica rapida e un’essenziale manualistica. E basta. Tipico di Xiaomi!
Ma parliamo bene di questo bestione nella recensione.
Scheda tecnica
Come scheda tenica abbiamo un assetto di tutto rispetto: Mi Max 2, infatti, monta l’immortale Snapdragon 625 a 2,2GHz, accompagnato da ben 4GB di RAM e 64GB di memoria interna espandibile con MicroSD. Inoltre, rinunciando alla SD possiamo inserire una seconda SIM, al solito.
C’è anche una versione con ben 6GB di RAM e 128GB di memoria interna. Imponente anche lato tecnico!
Lo Snapdragon 625 è stato un downgrade rispetto alla precedente generazione (Xiaomi Mi Max) che portava il 652, ma le prestazioni sono migliorate grazie al lavoro di ottimizzazione svolto da Xiaomi, e abbiamo anche un occhio di riguardo in più per quanto riguarda i consumi: Xiaomi Mi Max 2 ha infatti un’impressionante batteria da 5300 mAh, che vedremo più avanti come si comporta in sinergia col processore, che di fama, è uno dei meno dispendiosi.
Abbiamo inoltre un ingresso USB Type-C, un sensore IR sulla parte superiore del dispositivo, jack per le cuffie e audio stereo e sensore d’impronte digitali, molto veloce e preciso.
Conclude il tutto un immenso display da 6,44“, una fotocamera posteriore (la stessa di Xiaomi MI 6 ma senza il secondo sensore) da 12MP, una frontale da 5 e Android 7.1.1 Nougat aggiornato alle patch di Ottobre e accompagnato dalla MIUI (interfaccia proprietaria Xiaomi) nella sua versione 9.
Sono molto contento che Xiaomi supporti sempre i suoi dispositivi abbastanza in fretta da questo punto di vista (l’aggiornamento è arrivato giusto pochi giorni fa).
Design, ergonomia e materiali
Dal punto di vista del design abbiamo un telefono elegante, ma anonimo. Il solito schermo, la solita back cover in alluminio con sensore d’impronte centrale. Ha dei pro però, tra cui la fotocamera, piccola e a filo con la scocca, le antenne(due inserti in plastica ben mimetizzati nelle parti alta e bassa del telefono) e la colorazione nera, che è davvero molto elegante.
C’è anche da dire che la qualità costruttiva è una fra le migliori in assoluto.
Frontalmente c’è il gigantesco display da 6,44″ e 3 tasti soft touch nella parte inferiore, retroilluminati ma non intercambiabili.
C’è anche la capsula auricolare che fa da altorparlante stereo, il led di notifica (bianco) e la cam frontale.
Il frame è invece contornato dal carrellino per SIM+MicroSD, ingresso USB Type-C, jack da 3,5mm, microfoni e sensore IR (sempre per ricollegarci alle burle nei bar di paese mentre c’è il Studio Aperto).
Lato ergonomia, non posso dirvi che sia comodo.
Io ho le mani grandi e trovo l’utilizzo a una mano molto difficile, ma non impossibile. Ma diciamolo chiaramente: un telefono così grande è fatto apposta per NON essere usato con una mano.
È rivolto a un target di utenza che cerca proprio questo: un telefono grande, enorme, imponente. E non si può dire che non faccia il suo effetto: il design, anche se non proprio di spicco, fa dell’enorme dimensione il suo punto forte, e questo lo rende comunque un dispositivo con una certa personalità.
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Esperienza d’uso
Ma come gira questo mostro abnorme? Beh è maledettamente fluido, veloce, reattivo e chi più ne ha più ne metta.
In tutto il periodo che l’ho usato come smartphone principale non ho mai avuto alcun tipo di problema nè con le app più pesanti, ne nell’utilizzo quotidiano e in situazioni di grande stress.
Il lavoro di ottimizzazione svolto da Xiaomi su questo Snapdragon 625 è fantastico, il sistema è fluidissimo e non ho riscontrato lag e impuntamenti di alcun tipo.
Il telefono non scalda mai e riesce a gestire bene tantissime app aperte, merito anche dei 4GB di RAM.
Con l’introduzione della MIUI 9, oltre alle app di Xiaomi cui l’app dei temi, il solito “spazzino” e i tool classici che troviamo su ogni smartphone, abbiamo anche il supporto nativo al MultiWindows, che su un display enorme come questo è sfruttato veramente benissimo. La MIUI è un’interfaccia molto reattiva e pulita, e in questa versione globale ha già i servizi Google preinstallati ed è configurata per ricevere tutte le notifiche senza problemi.
Troviamo inoltre la possibilità di sdoppiare alcune app per avere account multipli (es. Whatsapp) e il “Secondo spazio” di Xiaomi, che consente di assegnare una porzione di memoria indipendente a un’impronta digitale in particolare, in modo che se il telefono viene sbloccato con una ci si trova sull’account personale, e con quella designata al secondo spazio su quello che potrebbe essere, per esempio, l’account lavorativo (o quello che si usa per parlare con l’amante).
Per i nostalgici, c’è anche la RadioFM.
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Il display è MOLTO bello. Seppur la risoluzione FullHD su un pannello così grande “poteva essere almeno QHD” come sento dire in giro, oggettivamente invece non serve: comunque gli elementi sullo schermo sono puliti e per niente sgranati. I colori sono ben calibrati e gli angoli di visione buoni, eccetto per il fatto che i neri tendono al grigino troppo facilmente, cosa che, seppur sia una caratteristica tipica dei display LCD, si poteva fare un po’ meglio. Comunque un ottimo pannello.
Parlando invece di audio, qui su Mi Max 2 la dicitura “audio stereo” è ben giustificata: la capsula auricolare riproduce degli ottimi bassi e lo speaker inferiore è molto potente.
Il tutto, unito a un grande e bel display si traduce in un’esperienza audio, e in generale multimediale, immersiva e davvero al top.
Navigazione in incognito (if you know what i mean), Netflix, YouTube o qualsiasi altra cosa, sono sempre un piacere da fruire su questo schermone.
Lato connettivo siamo abbastanza completi: il segnale è potente, ascensore bunker superato.
Non c’è la Banda 20 per il 4G, ma la qualità del segnale LTE dipende dall’operatore che avete. Io in città (Milano) non avevo problemi, e quando ero in H+ la velocità era comunque molto soddisfacente. Il passaggio da Wi-Fi (Dual band) a cella è rapido e indolore e abbiamo inoltre il bluetooth 4.1 e il supporto all’OTG.
Fotocamera
Le foto che fa questo Mi Max 2 sono di ottima qualità durante il giorno: porta lo stesso sensore di Xiaomi MI 6, e questo non può far altro che bene. Ovviamente senza il secondo sensore di supporto il risultato non è allo stesso livello, ma se la cava niente male.
La sera le foto sono qualitativamente inferiori, anche se comunque apprezzabili. Se però lavoriamo con la completissima modalità manuale, con un po’ di giochetti tra i soliti parametri si riesce a tirare fuori degli scatti comunque più che sufficienti
La velocità di scatto è ottima e l’HDR lavora bene.
Eccovi qui qualche esempio.
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I video sono girati fino a 4K ma poco stabilizzati, insomma, niente di che.
La frontale da dei risultati che rasentano la sufficienza, sia per la qualità della foto sia per il soggetto immortalato.
Batteria
Qui abbiamo il vero punto forte del dispositivo.
Non importa quanto ci proviate: con Mi Max 2 non farete MAI meno di 2 giorni di utilizzo completo. In uso stress ho chiuso LE giornate con 8 ore e mezza di utilizzo spalmate su due giorni. Ricordo che il mio uso stress è : Facebook, Messenger, Gestore delle pagine, Telegram, Whatsapp, Instagram, Hangouts, 2 account mail in push, pokèmon Go, GPS, foto e tante chiamate, il tutto in almeno 10h in 3/4G e il resto del tempo in WiFi, usandolo molto. E niente non sono riuscito a buttarlo giù.
Con l’utilizzo normale si arriva tranquillamente anche alle 10h di schermo acceso.
Qui si vede tutta la concretezza della scelta di Xiaomi di piazzare lo Snapdragon 625 su questo mega dispositivo.
C’è anche il supporto al quick charge e la batteria gigante si ricarica in circa 2 ore e 20 da 0 a 100.
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