Cari lettori, commodoriani e non, eccoci ad esaminare uno dei top di gamma che hanno caratterizzato questo 2017: il OnePlus 5, un dispositivo controverso a detta di molti a causa di alcuni piccoli “problemi” che si diceva che avesse durante i primi giorni dopo il lancio.
Ma andiamo ad esaminare questo gioiello tecnologico e parliamone nella recensione!
Scheda tecnica
OnePlus 5 è tutto quello che si può volere da un amante della scheda tecnica: Processore Qualcomm Snapdragon 835 a 2,45GHz con GPU Adreno 540, due tagli di memoria RAM, 6GB o l’esageratissimo (ma appetitoso) 8GB e 64 o 128GB di memoria interna (non espandibile..ma 128GB sono parecchi eh).
Lato batteria troviamo una polimeri di litio da 3300mAh con tecnologia DashCharge (di cui parliamo più avanti) e il display è un AMOLED in FHD da 5,5”ricoperto da un GorillaGlass 5.
Quegli 8GB di RAM possono sembrare troppi per uno smartphone, però anche se OnePlus sta facendo uscire un telefono ogni 6 mesi, OnePlus 5 è progettato per durare tanto, infatti, probabilmente, la scelta degli 8GB di RAM è dettata dalla voglia di OnePlus di fidelizzare il cliente e dimostrare che tra 3-4-5 anni i loro dispositivi continueranno a funzionare bene. Un po’ come OnePlus One, dove vedo gente che è restia a cambiarlo ora nonostante l’uscita dello smartphone nel 2014.
Troviamo infine una doppia fotocamera, con sensore da 16+20MP, uno normale e uno con Zoom x2 Ibrido (ottico 1.6 + 0,4 digitale) e a bordo Android 7.1.1 con interfaccia proprietaria OxygenOS.
Design, ergonomia e materiali
Qui non c’è storia, OnePlus 5 è un dispostivo creato con materiali di qualità. Il retro presenta una scocca unibody in alluminio, che in questa versione MidnightBlack si fa apprezzare tantissimo, elegante, pulito e soprattutto non si riempie ne di graffi ne di ditate. Un materiale ottimo e di buona qualità. La fotocamera lievemente sporgente NON ASSOMIGLIA per nulla a quella di iPhone, come ho sentito dire da molti. Si è vero, magari dai render o dalle foto può sembrare, non ve lo nego, inizialmente l’ho pensato anche io. Ma poi vedendolo dal vivo e tenendolo in mano si vede tantissimo la differenza e si ha la sensazione di avere per le mani un dispositivo esclusivo, con una propria personalità lato estetico/ergonomico.
Merito anche della “Horizon Line” che OnePlus vanta da quando ha presentato il dispositivo. SI tratta sostanzialmente di una sorta di “taglio netto” tra la scocca posteriore lievemente curvata e il bordo dello smartphone (sottilissimo tra l’altro) che migliora tanto il grip e nonostante i 5,5” non fa sentire il dispositivo enorme per le mani.
Il frame è circondato dal carrellino per LE sim (eh si, è un DualSim!), il tasto di sblocco/accensione, speaker mono sul fondo, ingresso USB Type-C, bilanciere del volume e il comodissimo slider per attivare automaticamente la modalità silenziosa o non disturbare. Soluzione impiegata inizialmente da Apple, solo OnePlus e Tp-Link con la linea Neffos hanno seguito questo stile, e mi chiedo il motivo visto che è una funzione comodissima..
Il frontale invece è classico: Schermone, capsula auricolare, niente led di notifica ma c’è una sorta di “ambient display” che si accende ogni volta che prendiamo in mano il telefono (fulmineo!) e il sensore d’impronte digitali, ultra veloce (al pari con Honor 9) e affidabilissimo.
Esperienza d’uso
Qui parliamo di ciccia: come va OnePlus 5? La risposta è: stramaledettamente bene.
La OxygenOS di OnePlus è sostanzialmente Android stock, e questo influisce positivamente sulle performance, che, anche grazie alla splendida ottimizzazione e alla potenza dello Snapdragon 835, sono quanto di meglio si possa chiedere da uno smartphone: le applicazioni si aprono tutte a velocità ultrasoniche, senza un minimo lag, crash, impuntamento o rallentamento di alcun tipo. Le app più pesanti si aprono in pochissimo tempo e poi girano al massimo del dettaglio. Essendo Android Stock non abbiamo app preinstallate eclatanti da segnalare, anzi, il telefono è puro così, con l’essenziale, e lascia all’utente la possibilità di personalizzarlo come più gli pare. Forse anche troppo! Eh si perché le opzioni di personalizzazione della Oxygen si perdono tra miriadi di impostazioni e alcune anche molto interessanti, come la possibilità di cambiare colore all’intero sistema, quella di personalizzare i tasti soft touch, non solo invertendoli ma anche decidendo quale funzione assegnare al tap, doppio tap e tap prolungato. Insomma, chi più ne ha più ne metta.
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Un’altra cosa degna di nota è OnePlus Shelf. Molti lo trovano inutile e lo disattivano, a me piace. E’ sostanzialmente una schermata accessibile dalla home con uno swipe da sinistra a destra che racchiude alcune app/widget di nostra scelta. Possiamo metterci un calendario, come anche un insieme dei contatti più utilizzati o roba simile.
Il display è forse la cosa meno eclatante di questo dispositivo: intendiamoci, non è un display brutto, anzi, è molto bello, un AMOLED FHD con dei colori ben tarati e angoli di visuale ottimi, nonché i neri perfetti tipici di ogni AMOLED. Ma niente di più e niente di meno. Apprezzabilissimo, godibilissimo, ma nulla che faccia urlare al miracolo.
FUN FACT: Il caso del JELLY SCROLLING
Dall’uscita di OnePlus 5 ci sono state delle lamentele riguardo al fatto che il display sfarfallasse e creasse una sorta di effetto “Gelatina” mentre si scrollava verso il basso o verso l’alto velocemente e ripetutamente. Il “difetto” CHE POI DIFETTO NON E’, è dovuto al fatto che il connettore del display, normalmente posto in alto a destra, è stato spostato in basso a sinistra per far posto all’hardware della fotocamera. Questo spostamento ha significato per OnePlus montare il display sottosopra, perché il connettore è stato spostato, ma il “pezzo display” è sempre quello. Questo causa un refresh dei contenuti, invece che dall’alto verso il basso come siamo abituati a vedere, dal basso verso l’alto. Ma è una questione di abitudine e di sensibilità dell’occhio. Su dispositivi in cui tanti vedevano questo “problemone” io non lo vedevo per nulla. E poi bastano un paio di giorni per abituarsi del tutto, e via. E’ stato fatto un enorme caso mediatico chiamandolo “difetto” quando in realtà era una semplice conseguenza fisica del montaggio del display, ma la gente, a mesi dall’uscita, tutt’ora non ci arriva.
L’audio è il più potente che abbia sentito uscire da uno speaker mono fin ora su uno smartphone: pulito, fortissimo e di buona qualità.
In cuffia idem!
Parlando della parte connettiva troviamo il Bluetooth in versione 5.0, una USB Type C con supporto all’OTG come già detto in precedenza e una ricezione ottima.
C’è da dire che alcune persone mi hanno comunicato addirittura di voler cambiare telefono per la ricezione pessima che aveva: a me non è capitato. Ovviamente dipende dall’operatore, dalla zona, dalla distanza della cella e da tanti altri fattori.
Infatti a me ha superato benissimo il test ascensore-bunker e, il passaggio da wifi a cella e viceversa è ultrarapido.
Fotocamera
Qui entriamo in un campo vastissimo.
La gente si lamenta in continuazione della fotocamera di OnePlus 5.
Eccovi una carrellata di foto, poi spiegatemi voi perché lo fanno.
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No perché, io non lo capisco, Il livello di dettaglio è impressionante, le foto hanno dei colori brillanti e naturali e anche il punta e scatta con pochissima luce si comporta davvero bene. La modalità manuale è molto completa, con i classici comandi per la regolazione di ISO, esposizione fino a 20 Sec, bilanciamento bianco e fuoco
E il doppio sensore 16+20 grazie allo zoom ibrido (che si attiva solo quando le condizioni di luce sono ottimali vista l’apertura focale minore della fotocamera zoom, altrimenti è solo digitale) consente di ottenere un effetto bokeh come mai l’ho visto in altri smartphone.Anche la fotocamera frontale da 16MP fa degli scatti ottimi e offre degli scatti davvero piacevoli.
I video possono essere registrati fino a 4K in 30 FPS e sono abbastanza carini, ma il top sono i 1080p a 60FPS, molto stabilizzati, definitissimi e bellissimi da vedere.
Il software è ricco e completo, con tantissime modalità tra cui le classiche (panorama, ritratto, etc) e l’app galleria è funzionale, semplice e comoda da utilizzare.
Batteria
Beh, la batteria di OnePlus 5 è un altro punto forte di questo telefono: non riuscirete MAI a fare meno 4:40 h di schermo acceso stressandolo tantissimo. Al solito, la mia giornata stress è: Facebook, Messenger, Gestore delle pagine, Telegram, Whatsapp, Instagram, Hangouts, 2 account mail in push, pokèmon Go, GPS, foto e tante chiamate
il tutto in almeno 10h in 3/4G e il resto del tempo in WiFi, usandolo molto.
Nelle giornate di utilizzo normale non è raro arrivare alle 6.30h di schermo acceso.
E poi c’è il Dash Charge.
Il sistema di ricarica veloce più rapido che abbia mai visto, che mette “al sicuro” la batteria del telefono scaricando tutta la tensione in eccesso sul caricabatterie: il telefono rimane freddo, al limite tiepidino e si ricarica in massimo un’ora e mezza da 0 a 100.
Impressionante.